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Scomparsa Denisa Maria Adas

Cosa non torna sul caso di Denisa Maria Adas, scomparsa nel nulla da 15 giorni

Denisa Maria Adas sembra essere svanita nel nulla. Rimane la pista del sequestro da parte di una banda seguita dalla procura, con un avvocato indagato. L’uomo non è stato ancora ascoltato, ma nega di conoscere la ragazza. Intanto il tempo passa, e la famiglia è sempre più preoccupata.
A cura di Natascia Grbic
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Una ragazza scomparsa e una pista, quella del sequestro a scopo di sfruttamento della prostituzione, che per ora – almeno stando a ciò che trapela – non starebbe dando i frutti sperati. Ossia il ritrovamento di Denisa Maria Adas, la 30enne scomparsa dal residence Ferrucci di Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio. Il pubblico ministero Luca Tescaroli indaga per sequestro di persona: al momento unico indagato è un avvocato del foro di Reggio Calabria, che nell'ipotesi degli inquirenti sarebbe il mandante del rapimento, operato da un gruppo di connazionali romeni della donna. L'uomo non è stato ancora sentito, ma ha già dichiarato di non c'entrare nulla con la scomparsa della ragazza. "Non conosco Denisa, né sono ossessionato da lei – le parole dell'uomo -. Sono amico della madre, con lei ho parlato di quello che poteva essere successo e mi sono messo a disposizione, tra l'altro non sono nemmeno mai stato a Prato". La procura ha disposto l'analisi delle tracce di Dna nella camera d'albergo della ragazza, che probabilmente saranno comparate con il Dna di quest'uomo. Al momento però, elementi concreti e che diano davvero informazioni su che fine abbia fatto Adas, non ce ne sono.

Non aver parlato al pubblico ministero di quest'uomo è valso a Maria Cristina Paun, madre della ragazza, un'accusa di false informazioni. La donna si è difesa dicendo che si sarebbe trattato di un equivoco, che l'avvocato è un amico di lunga data e non ha informazioni sulla figlia. "Noi su questa persona non abbiamo informazioni, a noi non risulta che sia un mediatore, che abbia informazioni su Denisa o abbia avuto una partecipazione attiva in quanto accaduto – aveva spiegato a Fanpage.it una delle avvocate di Paun, Gabriella Bellanova – Stiamo cercando di capire se sia successo qualcosa nei giorni prima, perché i sequestri in genere sono anticipati da avvisaglie o avvertimenti. Se rapimento c'è stato, è stato capillare e organizzato con dovizia: lei è stata prima a Montecatini, quindi c'è da chiedersi perché abbiano atteso che andasse a Prato. Sono tante le domande. Quanto è successo è anomalo, personalmente – ma è un'opinione personale – credo possa essere più opera di un balordo che un'operazione strutturata".

Ci si chiede, se rapimento c'è stato, perché non ci sia stata una richiesta di riscatto nei momenti successivi al sequestro. Ma anche come abbia fatto una banda a introdursi nella camera presa in affitto da Adas senza essere vista o sentita da nessuno. Soprattutto la ragazza vive in Italia stabilmente da anni, ha una famiglia, una rete di amici molto presente: rapirla e farla sparire senza clamore non sarebbe mai stato possibile, e chi in genere sequestra ragazze per costringerle a prostituirsi queste cose le sa bene. Chi ha portato via Denisa da quella stanza, inoltre, lo ha fatto portando via con sé una parte dei suoi effetti personali, ma non tutti. Tra l'altro anche cose abbastanza voluminose, come due valigie e uno zaino. "La madre finora ha detto tante cose che offrono spunti per le indagini, soprattutto Denisa conosceva molte persone, che magari possono anche sapere cose che alla mamma non aveva detto – spiega Bellanova – Sono passati molti giorni dalla scomparsa, chiaramente non possiamo sapere cosa è accaduto, ma l'ipotesi del sequestro non ci convince molto. Non escludiamo di chiedere che la madre sia nuovamente ascoltata in procura".

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