Coronavirus, D’Amato: “Ricoveri troppo alti, c’è rischio di non reggere la terza ondata”

"Non possiamo derogare dalla linea di rigore che ha accompagnato il Lazio in questi mesi con risultati che hanno evitato finora le ulteriori restrizioni di zona rossa". Lo ha dichiarato oggi l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato intervenendo al XXX Congresso nazionale dell'Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica. "Venivamo guardati con sospetto quando, prima di altri, abbiamo proposto la mascherina obbligatoria sempre o quando ci siamo opposti alla riapertura degli stadi. Oggi siamo ancora in una situazione in cui bisogna essere molto prudenti e attuare misure proporzionate".
Coronavirus, banco di prova le feste natalizie
Proprio ieri D'Amato, in un'intervista rilasciata a Il Messaggero, aveva parlato della possibilità che le misure restrittive nel Lazio durassero fino a marzo. Ossia locali chiusi dalle 18 e coprifuoco dalle 22 alle 5. Poi, nel pomeriggio, ha mitigato le sue parole, affermando che "le decisioni saranno prese di settimana in settimana". Banco di prova saranno le feste natalizie: se dovessero verificarsi troppi assembramenti e i casi risalire, c'è la possibilità di una terza ondata della pandemia. Se le regole verranno rispettare e i casi continueranno a diminuire, la situazione potrebbe andare allora sotto controllo. Con un obiettivo: l'Rt a 0,5 nel mese di gennaio.
"Terza ondata rischia di travolgere argini"
"Mi permetto di ricordare – ha concluso D'Amato – che quando è partita la seconda ondata avevamo un numero di casi giornalieri sei volte inferiori a quelli attuali, i ricoverati erano in media 600 a fronte degli oltre 3.000 di oggi, nelle terapie intensive un numero dieci volte inferiore ai 342 attuali e un numero dei decessi giornaliero tre volte inferiore. Con questa base di partenza di fronte ad una terza ondata il rischio è che vengano travolti gli argini. Ecco perché è fondamentale continuare ad abbassare la curva dei contagi e mantenere il massimo rigore. Guai a pensare che la battaglia è vinta".