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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Colleferro, il ricordo degli amici di Willy un anno dopo: “Lui è sempre con noi, merita giustizia”

Allegro, genuino, sempre con il sorriso sulle labbra. Gli amici descrivono così Willy Monteiro Duarte, ad un anno dalla sua scomparsa. La sua comitiva continua a ricordarlo e chiedere giustizia per il suo omicidio, avvenuto la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro.
A cura di Simona Berterame
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Una doppia W con sopra un’aureola. Gli amici di Willy mostrano il tatuaggio che hanno scelto di farsi in in sua memoria. Altri hanno deciso invece di marchiare la propria pelle con una scritta significativa. A Paliano, paese in provincia di Frosinone dove è cresciuto Willy Monteiro Duarte, da un anno il sorriso di Willy abbellisce il viale principale. La sua comitiva, a volte, si raduna proprio nella piazzetta di via Cavour dove c'è il murales del giovane ucciso. Un modo per sentirlo più vicino. Willy è morto per un  pestaggio la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. Il ragazzo si trovava a Colleferro con alcuni suoi coetanei quando è stato picchiato con una violenza che non gli ha lasciato scampo. Quattro persone sono accusate del suo omicidio: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Il ricordo degli amici

Gentile, genuino, sempre con il sorriso stampato sul volto. Una persona su cui poter contare in ogni momento. La comitiva descrive così l'amico che non c'è più, un ragazzo altruista e che cercava sempre di risolvere i litigi. Anche quella sera, secondo il racconto dei testimoni, Willy voleva solo difendere un suo amico ed ha cercato di placare gli animi. Invece è stato travolto da calci e pugni. Poteva capitare a chiunque; è il mantra che ripetono da 12 mesi.  Perché non si è trattato di un regolamento di conti o di un agguato premeditato. Tutto è avvenuto in poche frazioni di secondo e in modo totalmente casuale. "Io e i miei amici adesso siamo tutti dei pezzi di un puzzle gigante e in questo puzzle manca un tassello fondamentale. Nessuno potrà ridarcelo indietro, non riavremo mai il nostro pezzo mancante". Caterina spiega con una metafora la sensazione che il suo gruppo di amici vive ormai da un anno.  Willy è diventato anche il collante della loro amicizia, dopo la tragedia infatti sono diventati ancora più uniti e si sono fatti forza a vicenda.

Da quest'estate si è aperta una fase nuova, quella processuale. Ogni udienza sono lì, fuori dal Tribunale di Frosinone, per dare sostegno alla famiglia di Willy e unirsi al coro di voci che chiedono giustizia. Il processo di primo grado potrebbe terminare entro l'anno e i quattro imputati rischiano l'ergastolo.

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