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Chiuse le indagini sulla capretta seviziata e uccisa a calci alla festa di compleanno

La procura di Frosinone ha comunicato di aver concluso le indagini a carico di sei giovani coinvolti nella vicenda che risale allo scorso 27 agosto.
A cura di Enrico Tata
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Rischiano di andare a processo i ragazzi accusati di aver ucciso a calci una capretta al termine di una festa di compleanno in un agriturismo di Anagni, provincia di Frosinone. La procura del capoluogo ciociaro ha comunicato di aver concluso le indagini a carico di sei giovani coinvolti nella vicenda che risale allo scorso 27 agosto.

I ragazzi urlavano: "Dai, ancora, fallo di nuovo!"

Per un settimo ragazzo si sta procedendo separatamente alla procura dei minori di Roma, perché l'indagato ha 16 anni. Per lui e per uno degli altri sei l'accusa è ipotizzata è quella di ‘uccisione di animali'. Per gli altri l'ipotesi di reato è di ‘istigazione a delinquere'. Secondo i pm, infatti, avrebbero incitato i primi due a continuare a seviziare la capretta fino ad ucciderla, mentre loro riprendevano la scena con i loro smartphone. "Dai, ancora, fallo di nuovo, ancora!", urlavano mentre i compagni prendevano a calci l'animale.

Loro sostengono: "La capretta era già morta"

I ragazzi sono assistiti dagli avvocati Giampiero Vellucci, Daniele Natalia, Filippo Misserville, Antonella Sforza, Pietro Polidori e Francesca Ruggeri. I loro assistiti sostengono che l'animale fosse già morto mentre lo colpivano e a sostengo di questa ipotesi, hanno fatto sapere che alcuni clienti del locale avrebbero notato la capretta già priva di vita nelle ore che hanno preceduto l'inizio della festa di compleanno.

Il proprietario dell'agriturismo che ha ospitato il compleanno si è detto fin da subito profondamente addolorato per quanto accaduto e ha dichiarato: "Erano circa trenta e non erano ubriachi, facevano soltanto molta confusione per questo sono intervenuto chiedendo loro di calmarsi. Mi sono accorto di ciò che avevano fatto alla mia capretta soltanto la mattina dopo: era stata massacrata. Ho sporto subito denuncia".

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