Chi era Luciano Sandrin, il 75enne morto nel Rally del Lazio a Cassino

È Luciano Sandrin, 75 anni, l'uomo morto nel corso della terza prova speciale del Rally del Lazio a Cassino. Stando a quanto ricostruito, alle 13.08, nella frazione di Falvaterra, l'uomo è stato colpito dai detriti di una vettura in gara uscita di strada. La vettura 39 è finita contro un muretto e l'incidente ha causato la morte di uno spettatore, Luciano Sandrin, che si trovava sotto una pergola. Soccorso e trasportato all'ospedale di Cassino, è morto nel pomeriggio a causa delle gravi lesioni riportate. Sarebbe stato colpito da tegole e calcinacci caduti in seguito allo schianto della vettura in gara.
Il direttore di gara ha immediatamente deciso di sospendere la manifestazione, ma è stato il figlio della vittima, Andrea Sandrin, a chiedere che proseguisse: "Mio padre avrebbe voluto così. È stata una tragica fatalità, nessuna responsabilità va attribuita né all’organizzazione né al pilota.. Gli ho chiesto di non sospendere la gara. Ci tengo da appassionato come lo era mio papà. Quindi ho chiesto di poter continuare. Non ha nessuna responsabilità l'organizzazione, non ha nessuna responsabilità il pilota. Ci trovavamo in una zona delimitata, è un incidente che è successo. Sembrava un posto sicuro invece non c'era il consenso per esserci. Se non ci fossero stati questi detriti non sarebbe successo niente per l'uscita della macchina".
Sandrin era residente a Ponzano Veneto e aveva 75 anni. Imprenditore molto noto in quella zona, fino alla pensione aveva gestito una ditta di impianti idraulici. Aveva la passione delle corse: in passato era stato pilota così come il figlio e il nipote, a cui aveva trasmesso l'amore per il rally.