Cade giunta ad Albano Laziale, sfiduciato il sindaco Borelli: “Pd espella chi ha tramato contro di me”

È caduta l'amministrazione comunale di Albano Laziale, nella città metropolitana di Roma Capitale. Ieri martedì 14 ottobre un gruppo di tredici consiglieri, fra cui due della maggioranza che sosteneva il sindaco Massimiliano Borelli e la sua giunta di centrosinistra, ha rassegnato le proprie dimissioni congiunte alla presenza di un notaio, sfiduciando l'operato dell'amministrazione.
"Non mi aspettavo affatto le dimissioni della consigliera Stefania Cavalieri", dice Borelli a Fanpage.it, "mi auguro che il Partito Democratico cittadino espella lei e gli altri che hanno tramato per questo".
Fra i dimissionari anche due consiglieri di maggioranza
La caduta è arrivata all'improvviso, ma già negli scorsi mesi si potevano cogliere i segnali di malcontento fra la maggioranza. Quattro consiglieri, infatti, erano già passati all'opposizione. Oltre agli undici nomi che compongono la minoranza del consiglio, ieri, davanti al notaio per firmare le dimissioni, c'erano Cavalieri del Pd e anche Umberto Gambucci della lista Patto civico.
Borelli: "Atto di opportunismo politico"
Il sindaco Borelli, in una nota stampa diffusa nella notte, ha espresso tutto il suo rammarico per la vicenda politica che potrebbe portare a nuove elezioni nel comune dei Castelli Romani. "Un altro componente della maggioranza, in queste ultime ore, ha scelto di tradire il mandato ricevuto dai cittadini, rinnegando, come altri quattro, il progetto politico e amministrativo che insieme avevamo costruito per il bene di Albano Laziale – ha scritto Borelli -. Un gesto gravissimo, che nulla ha a che fare con il confronto democratico o con la libertà di opinione: è stato un atto di opportunismo politico, dettato da interessi personali e non dall'interesse collettivo".
"Chi sceglie di vendere il proprio ruolo e far cadere un'amministrazione legittimamente eletta, si assume la responsabilità di aver fermato un percorso di crescita, di lavoro, di serietà e di trasparenza – ha proseguito il sindaco uscente -. Chi ha preferito il calcolo alla lealtà, la convenienza al dovere, dovrà spiegare alla città le proprie scelte. Albano Laziale meritava stabilità, non tradimenti. Continuerò, in qualunque ruolo, a servire la mia comunità con la stessa passione e lo stesso senso di responsabilità che hanno guidato ogni mia decisione sempre con un unico obiettivo, rendere Albano migliore".
Albano Laziale, ora commissario straordinario, poi elezioni in primavera
Finisce così il mandato di Massimiliano Borelli, eletto al primo turno a settembre 2020 con un'ampia maggioranza di centrosinistra. Adesso si attende che la Prefettura di Roma nomini un commissario straordinario che traghetti il comune verso le elezioni, che si terranno probabilmente nella primavera del 2026.
Intanto Borelli non si arrende e a Fanpage.it rilancia: "Adesso confronto serrato e trasparente fra chi ancora crede nel progetto che ha ricevuto mandato dai cittadini, per capire gli indirizzi politici da seguire per presentarci alle elezioni del prossimo anno".
I consiglieri dimissionari: "Nostro è atto di responsabilità"
In un comunicato congiunto, i consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni, parlano del loro come "un atto di responsabilità che nasce dal venir meno delle condizioni politiche, istituzionali e di fiducia necessarie al corretto funzionamento del Consiglio Comunale e alla trasparenza dell'azione amministrativa".
Inoltre, aggiungono, "non era più tollerabile una situazione in cui l'amministrazione era costantemente costretta, ad ogni seduta del Consiglio, a rincorrere il tredicesimo voto per mantenere in piedi una maggioranza ormai inesistente. Questa crisi è il risultato di anni di incapacità amministrativa, di assenza di una visione politica e prospettica per la città, ma soprattutto di un totale mancato coinvolgimento delle rappresentanze consiliari e delle forze civiche".
"Non è più pensabile, né istituzionalmente accettabile – continua il gruppo dei tredici dimissionari -, tentare di governare evitando il Consiglio Comunale, come avvenuto per l'ultimo atto di bilancio, che avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 settembre ma non è mai arrivato in discussione".