Attentato a Sigfrido Ranucci: gli affari dei clan e la criminalità organizzata, le piste seguite dagli inquirenti

Non una pista, ma almeno quattro/cinque. Le indagini sull'attentato contro Sigfrido Ranucci, avvenuto la sera di giovedì alle 22.17, non vanno in una sola direzione. Tante le inchieste realizzate da Report, tante le inchieste che stanno per uscire e che potrebbero – il condizionale è d'obbligo, ma diciamo che la certezza c'è – avere dato fastidio a qualcuno. Tra queste la maxi inchiesta sul porto di Fiumicino, con in ballo miliardi di euro, ma anche estrema destra, mondo ultras e criminalità organizzata, le mani lunghe dei clan su politica, appalti ed economia, i balneari, i rifiuti, gli affari illeciti della politica. I carabinieri lavorano incessantemente dal minuto successivo all'attentato, gli investigatori mantengono il riserbo più assoluto e non trapela nulla dalle bocche di chi indaga. Certo è che l'attentato, che avrebbe potuto uccidere qualcuno, è ben più di un avvertimento.
Chi abbia messo quell'ordigno artigianale, ma fatto ad arte da una mano che ben sapeva ciò che stava facendo, non è ancora chiaro. Sicuramente si tratta di qualcuno, un singolo o un gruppo, che ha seguito Ranucci e che conosceva a memoria tutti i suoi spostamenti. Come ha detto il giornalista stesso, che da anni già vive sotto scorta, la sua abitazione a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, ha diversi ingressi. Chi ha colpito sapeva perfettamente che Ranucci entrava sempre dalla stessa parte. E proprio lì ha piazzato l'esplosivo, distruggendo la macchina del figlio e danneggiando quella della figlia. Che, poco prima, era rientrata a casa, rischiando di essere colpita dalla deflagrazione.
"Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti – aveva dichiarato Ranucci al termine dell'audizione svolta in procura a Roma – Sono cose molto complesse da provare. Io sto presentando denunce su minacce ricevute dal 2021, quattro in particolare quelle più pesanti. Da quello che so al momento sono tutti fascicoli contro ignoti".
Sempre ieri, gli artificieri dei carabinieri hanno controllato un'auto parcheggiata vicino casa di Ranucci. Da controlli effettuati era risultata rubata, e in un primo momento si è pensato potesse essere legata all'attentato. Da verifiche effettuate però, non è emerso nulla di critico.