Assembramenti nelle vie dello shopping: perché i controlli del Comune di Roma non hanno funzionato

Migliaia di persone a via del Corso a fare una passeggiata o per gli acquisti di Natale, migliaia di persone nei mercati di Roma e nei centri commerciali. Sono settimane ormai che gli assembramenti sono una scena ripetuta nei luoghi dello shopping. Questo nonostante il Comune di Roma avesse dichiarato, dopo un vertice in Prefettura, di aver preposto dei controlli affinché questo non accadesse. Si era parlato di varchi, di strade presidiate da Protezione Civile e forze dell'ordine, di ingressi contingentati e di agenti in più impiegati per fronteggiare l'emergenza. Una misura che forse ha funzionato solo a ridosso del weekend del 14 e del 15 novembre. Poi, qualcosa è saltato, gli assembramenti sono tornati. E, nonostante le lamentele e le denunce sui social, nessuno ha fatto in modo che l'inevitabile non accadesse.
Assembramenti a Roma: uno scenario prevedibile
Gli assembramenti nelle vie dello shopping che tanto stanno facendo indignare erano assolutamente prevedibili. Complici le belle giornate e l'avvento delle feste di Natale, in tanti hanno deciso di passare le giornate fuori casa, per una giornata a passeggio tra le strade del centro addobbate a festa, o per guardare le vetrine e cercare il regalo più adatto per i propri cari. Non si è trattato di un evento fortuito, di un qualcosa dettato dal caso. Anche perché, con il coprifuoco fissato alle 22 di sera, le persone escono di più la mattina e il pomeriggio. E che il centro di Roma rimanesse vuoto, con il Natale alle porte, era pura e semplice utopia.
Nessun controllo nelle vie dello shopping
Poco più di un mese fa la sindaca Virginia Raggi aveva annunciato controlli serrati soprattutto nelle vie del centro di Roma. Addirittura era stato detto che sarebbero state chiuse le stazioni metro di Spagna e Flaminio per evitare un maggiore afflusso di persone. Eppure, a parte il fine settimana a ridosso dell'annuncio, niente di tutto questo è successo. Le forze dell'ordine stazionavano a ogni ingresso, ma non c'è mai stato nessun controllo. Anche in caso di assembramenti non è mai intervenuto nessuno. È chiaro che c'è qualcosa che non ha funzionato nella gestione da parte del Comune di Roma, che invece avrebbe dovuto vigilare, soprattutto nelle zone più sensibili. Adesso che cresce la preoccupazione per un eventuale aumento dei contagi dovuto agli assembramenti di questi giorni e che si paventa la possibilità di un Natale in zona rossa, ci si chiede se il Comune avrebbe potuto fare qualcosa per evitare che la situazione degenerasse. Bastava rispettare ciò che si era detto un mese fa, e le folle non ci sarebbero state. Qualcosa non ha funzionato, e di certo la colpa non può essere sempre addossata al singolo cittadino.