Arcivescovo a processo, la promessa di un lavoro in Vaticano in cambio di 25mila euro

Intralcio alla giustizia è l'accusa rivolta a un arcivescovo della Chiesa Vetero-Cattolica Apostolica Missionaria Veritas. Salvatore Costanzo avrebbe cercato di convincere un uomo e suo fratello a non testimoniare nell’ambito del processo in cui il primo si è costituito parte civile. "Prima ti faccio uscire dai domiciliari, poi ti trovo un lavoro come autista in Vaticano" erano queste le promesse fatte dall'alto prelato. In cambio si sarebbe fatto consegnare 25mila euro.
Per questo il monsignor Costanzo è già finito a processo e ha provato a convincere la vittima a non testimoniare contro di lui. Ora è di nuovo imputato perché "mediante consegna di corrispettivo in denaro – c'è scritto nel nel capo d’imputazione – avrebbe cercato di far desistere la vittima e suo fratello a testimoniare nell’ambito del processo in cui la vittima si era costituita parte civile".
Fine dei domiciliari e lavoro in Vaticano in cambio di 25mila euro
Come riporta La Repubblica stamattina c'è stata l'udienza davanti al giudice monocratico del Trinunale di Roma. La parte offesa nella vicenda che riguarda l'arcivescovo Costanzo è stata ascoltata dal pubblico ministero Mauro Masnaghetti. I fatti risalgono al 2017, quando l'uomo si trovava agli arresti domiciliari e l'arcivescovo era cappellano nel carcere di Civitavecchia.
Per la parte lesa l’arcivescovo Costanzo avrebbe promesso all'uomo ai domiciliari che lo avrebbe aiutato ad uscirne grazie ad un presunto intervento di alcuni magistrati e che una volta libero gli avrebbe garantito un lavoro come autista in Vaticano. In cambio l'uomo avrebbe dovuto dargli 25mila euro.
L'arcivescovo imputato per intralcio alla giustizia
L'uomo ha accettato la proposta e ha dato il denaro richiesto all'arcivescovo. Tuattavia le promesse fatte non si sono mai realizzate. Così lo ha denunciato. L'arcivescovo ha provato a rimediare ridandogli 13mila euro e chiedendogli di non testimoniare contro di lui. Ora il monsignor Costanzo, nuovamente imputato, dovrò rispondere di intralcio alla giustizia.