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Al Gemelli prelevato tessuto ovarico a una 12enne con tumore: potrà avere figli dopo il cancro

Quello eseguito al Policlinico Gemelli di Roma, che fa parte della rete dell’oncofertilità, è il primo intervento su una minore in Italia.
A cura di Natascia Grbic
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Al Gemelli di Roma una ragazzina di dodici anni è stata sottoposta a un intervento di prelievo del tessuto ovarico per la crioconservazione. Si tratta del primo intervento in Italia eseguito su una paziente minorenne. La piccola, affetta da tumore ai tessuti molli nella zona pubica, un domani se vorrà potrà comunque avere una gravidanza, e la sua fertilità non sarà intaccata dai cicli di chemioterapia che dovrà affrontare.

L'operazione è stata eseguita da una équipe guidata da Lorenzo Nanni, direttore della Unità di Chirurgia pediatrica, e Giacomo Corrado, dirigente medico dell'Unità operativa complessa di Ginecologia Oncologica e coordinatore del reparto di Oncofertilità.

"Il tumore non aveva fortunatamente ancora dato metastasi e dunque siamo ottimisti rispetto alla prognosi della nostra paziente – ha dichiarato Antonio Ruggiero, direttore di Oncologia Pediatrica, a Il Messaggero – Il trattamento di questi tumori prevede l'asportazione chirurgica, seguita da un trattamento sistemico e a volte anche radioterapia. Vista la necessità di affrontare un trattamento chemioterapico è stata offerta alla bambina e alla sua famiglia la possibilità di accedere a questo programma di crioconservazione".

Una delle conseguenze dei cicli di chemioterapia e radioterapia – necessari per debellare i tumori – è che si potrebbe andare a intaccare la riserva ovarica delle donne in età riproduttiva. Tramite la crioconservazione degli ovociti è però possibile, per chi lo desidera, avere una gravidanza una volte terminate le cure.

Per questo l'ospedale Gemelli di Roma fa parte della rete dell'oncofertilità della Regione Lazio. Il tessuto ovarico poi, viene conservato all'Ifo di Roma e nella banca del seme del Policlinico Umberto I. L'intervento, ha spiegato Nanni al quotidiano romano, non è invasivo per la paziente, perché viene effettuato in laparoscopia e dura circa mezzora.

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