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Adesso è un misterioso bosco di alloro che può bloccare lo stadio della Roma a Pietralata

Negli ultimi giorni a bloccare i sondaggi archeologici sullo stadio della Roma a Pietralata è stato un misterioso bosco di alloro, che non compare Piano Territoriale Paesaggistico Regionale ma che, giurano gli attivisti del comitato ‘Sì al parco, no allo stadio’, esiste eccome.
A cura di Enrico Tata
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Dieci giorni fa il sindaco Gualtieri si è mostrato ottimista in merito allo stadio della Roma a Pietralata. Quando la società giallorossa completerà i sondaggi archeologici chiesti dalla Soprintendenza, è il ragionamento del primo cittadino, potrà presentare il progetto definitivo del nuovo impianto e, se approvato, potranno iniziare subito i lavori per la realizzazione. L'obiettivo è confermato: inaugurarlo entro il 2027, anno del centenario della fondazione dell'As Roma. Tutto semplice? Non proprio perché nessuno sa cosa nasconde il terreno di Pietralata e i risultati degli scavi potrebbero ulteriormente ritardare la presentazione del progetto definitivo.

Il misterioso bosco di alloro che ha bloccato gli scavi archeologici a Pietralata

Ma c'è di più: negli ultimi giorni a bloccare i sondaggi archeologici è un misterioso bosco, che non compare Piano Territoriale Paesaggistico Regionale ma che, giurano gli attivisti del comitato ‘Sì al parco, no allo stadio', esiste eccome. Gli uomini della forestale hanno effettuato un sopralluogo e da allora, spiegano dal comitato, tutto si è fermato. I lavori non vanno avanti. Questione di ore o di giorni? Oppure di settimane? Le autorizzazioni per tagliare gli alberi ci sono? In teoria, no. Anche perché, come detto, questa presunta area boschiva non compare del Ptpr della Regione Lazio.

Secondo i comitati, nell'area esiste un bosco a ‘Laurus nobilis' (alloro), "principalmente su pendii e scarpate" e una macchia "chiusa dominata da Ligustrum lucidum W.T.Aiton” (lingustro). Lo scorso 9 aprile, spiegano ancora gli attivisti, il Dipartimento Programmazione e Attauzione Urbanistica ha chiesto ufficialmente al Dipartimento Tutela Ambientale "l'autorizzazione al taglio di vegetazione esistente su aree di proprietà di Roma Capitale site in località Pietralata finalizzate all’esecuzione delle indagini geognostiche ambientali per la realizzazione del nuovo stadio della AS Roma".

Il sopralluogo dei carabinieri della Forestale

In attesa del sopralluogo con i carabinieri del nucleo forestale, che c'è stato negli scorsi giorni, i comitati chiedevano "l’immediata interruzione di qualsivoglia tipo di attività di sondaggio ambientale, geognostico o archeologico che possa modificare l’habitat presente o danneggiare il bosco". Se effettivamente questi alberi sono vincolati e protetti, l'As Roma dovrà attendere altre settimane, almeno, per poter procedere con gli scavi archeologici.

I problemi archeologici: la cisterna romana e gli altri scavi

Le stesse indagini chieste dalla Soprintendenza non sono certo prive di problemi. Nell'area dello stadio è stata già censita un'antica cisterna romana, che secondo gli archeologi deve essere conservata. E, come detto, nessuno è a conoscenza delle sorprese che può riservare il sottosuolo di Pietralata. Le prime ricerche, come evidenzia la stessa Soprintendenza, hanno portato alla luce un manufatto che "sembrerebbe non risultare agli atti". Pertanto, scriveva la Soprintendenza, "si ravvisa la necessità di effettuare un sopralluogo sul posto insieme all’archeologo incaricato per le attività archeologiche dalla AS Roma in data da concordare, si invita Codesta Amministrazione/Codesta Società a provvedere con urgenza alla messa in sicurezza dell’area interessata dalle evidenze, presso le quali – come indicato nella segnalazione del Comitato Popolare Monti di Pietralata – risulterebbero comunque «posizionate da ignoti delle reti posticce per impedire di caderci all’interno»".

Il sindaco Gualtieri ottimista sullo stadio

Sulla vicenda dello stadio, come anticipato, il sindaco Gualtieri continua ad essere ottimista. Queste le ultime parole del primo cittadino: "Ora la società sta facendo i sondaggi archeologici per completare il progetto definitivo che poi sarà quello che si realizzerà – ha spiegato Gualtieri – Non è più nelle nostre mani: se tutto va bene, come speriamo, se i sondaggi sono positivi e la società in pochi mesi può presentare il progetto esecutivo, poi iniziano i lavori".

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