Rapina negozi armato di pistola e scappa col bottino di 8mila euro e Gratta e Vinci: incastrato dai video

A volto coperto e armato faceva irruzione nei negozi per derubarli: incastrato dai video di sorveglianza, è stato arrestato.
A cura di Beatrice Tominic
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Lo screen di due diversi colpi del ladro.
Lo screen di due diversi colpi del ladro.

Supermercati, sale scommesse, autogrill. Tutti rigorosamente nelle zone dell'Appio Latino e in zona Tiburtina. Questi gli esercizi commerciali nel mirino di un ladro che, a distanza di poche ore, agendo sempre nello stesso modo e con lo stesso copione, ha mandato a segno quattro colpi riuscendo ad impossessarsi di un bottino da 8mila euro e diversi Gratta e Vinci. 

Decideva il negozio che avrebbe rapinato scegliendolo dalla mappatura realizzata nei vari esercizi commerciali della zona. Dopo gli ultimi quattro colpi è stato rintracciato e arrestato.

Come rapinava i negozi il ladro di San Giovanni

Prima iniziava da un sopralluogo, comprensivo anche di acquisto, nel negozio scelto per il colpo successivo per verificare le somme nelle casse. In seguito tornava nel negozio. Stavolta il volto era nascosto da un passamontagna, da bandane o da tshirt colorate per coprire la faccia e lasciare visibili soltanto gli occhi. Entrava così nel negozio e, una volta all'interno, armato di pistola o coltello, minacciava i gestori o gli addetti alle casse, costringendoli a farsi consegnare l'incasso giornaliero.

Subito dopo il colpo, si dava alla fuga a bordo della stessa automobile, una Peugeot 208, presa a noleggio. Le rapine sono state fatte a distanza anche di poche ore l'una dalle altre. Al termine dei colpi, il bottino ottenuto dall'uomo ha raggiunto un totale di 8mila euro, fra contanti e Gratta e Vinci.

L'arresto del ladro di San Giovanni

Ad individuare e a raggiungere con arresto il ladro, un trentottenne romano pregiudicato per reati contro il patrimonio, sono stati gli agenti del VII Distretto San Giovanni, utilizzando le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei singoli esercizi. L'indagine è durata circa nove mesi ed è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, l’Autorità Giudiziaria: nei confronti del trentottenne è scattata la custodia cautelare in carcere.

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