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Estate finita? Il divertimento continua

Roma, a Palazzo Barberini i capolavori di Arcimboldo in una mostra unica

Fino all’11 febbraio 2018, a Palazzo Barberini di Roma una mostra dedicata ai capolavori di Giuseppe Arcimboldi, detto Arcimboldo, antesignano del dadaismo e del surrealismo. Un’esposizione in sei sezioni unica, con opere provenienti da tutto il mondo.
A cura di Redazione Cultura
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Giuseppe Arcimboldo Estate, 1572 Olio su tela, 91,4x70,5 cm Denver, Denver Art Museum, Lascito dal Fondo Helen Dill
Giuseppe Arcimboldo Estate, 1572 Olio su tela, 91,4×70,5 cm Denver, Denver Art Museum, Lascito dal Fondo Helen Dill
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Una mostra che ancor prima di iniziare è già eccezionale. Già, perché ottenere in prestito i dipinti di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) meglio noto come Arcimboldo negli anni non si è mai rivelata operazione troppo semplice. Ed è per questo che la rassegna romana di Palazzo Barberini, che si terrà da oggi 20 ottobre all’11 febbraio 2018, organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da Mondo Mostre Skira, a cura di Sylvia Ferino-Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo, sarà l'occasione imperdibile per ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano.

Il pubblico potrà ammirare in tutto circa un centinaio di opere, dai capolavori più famosi di Arcimboldo – dalle Stagioni agli Elementi, dal Giurista a Priapo (Ortolano) al Cuoco –  i ritratti, l’arazzo di Como e le vetrate del Duomo di Milano, i suoi preziosissimi disegni acquerellati per le feste di corte, in dialogo con dipinti e copie arcimboldesche, fino a disegni di erbari, frutta, animali, di cui all’epoca si faceva gran studio scientifico. La storia dell'affermazione di Arcimboldo nel panorama artistico ha seguito percorsi tortuosi. Dopo aver ricoperto un ruolo di protagonista della cultura manierista internazionale nella sua epoca, grazie alle sue "bizzarrie" e "pitture ridicole", Arcimboldo è stato dimenticato fino agli anni Trenta del XX secolo, quando in piena epoca fascista d'improvviso si è trasformato in una sorta di antesignano – il principale – del Dadaismo e del Surrealismo. Formatosi alla bottega del padre, nell’ambito dei seguaci di Leonardo da Vinci, Arcimboldo, pittore, ma anche poeta e filosofo, è celebre soprattutto per le famose “teste composte” di frutti e fiori e fu molto apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II.

La mostra articolata in sei sezioni, dall’ambiente milanese, che raccoglie una serie di opere religiose di artisti, piú o meno suoi contemporanei, fra i quali alcuni Leonardeschi come Cesare da Sesto, in dialogo oppositivo con le personificazioni delle stagioni Estate, Inverno. Per proseguire con la sezione A corte tra Vienna e Praga, periodo in cui l’artista divenne il ritrattista della corte asburgica. Un capitolo a parte è riservato agli Studi naturalistici e Wunderkammer, nella terza sezione, di cui i sovrani asburgici si fecero promotori, alla ricerca di pezzi da collezione per impreziosire le loro Wunderkammern, si passa poi alle cosiddette Teste reversibili, immagini di nature morte, di raffinata ambiguità visiva, che, ruotate di 180 gradi, assumono una conformazione del tutto diversa (L’Ortolano e Il Cuoco), in rapporto con il nascente genere della Natura morta, che si andava affermando nella Milano di fine Cinquecento – inizio Seicento.

Per poi passare, nella quinta sezione, Il bel composto, dove in mostra ci saranno veri e propri paradossi iconici e analizza il metodo del composito in vari contesti culturali. Conclude l’esposizione la sezione Pitture “ridicole”: Arcimboldo fu un maestro del gioco e dell’ironia, proseguendo la tradizione leonardesca e lombarda della caricatura, come nelle personificazioni dei mestieri. In mostra capolavori come Il Giurista e Il Bibliotecario.

Orari, prezzi e biglietti

La mostra "Arcimboldo" è aperta  al pubblico dal 20 ottobre 2017 all'11 febbraio 2018 a Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13. Osserverà i seguenti orari: martedì/domenica 9.00-19.00, mentre il biglietto costa: intero 15 €, audioguida inclusa | ridotto 13 €, audioguida inclusa | gratuiti, audioguida inclusa (giovani under 18 anni, visitatori invalidi, soci ICOM, guide turistiche con tesserino, dipendenti MiBACT). Con il biglietto di ingresso del Museo (Intero 12 € – Ridotto 6 €) l’ingresso alla mostra ridotto a 10 €, audioguida inclusa. L'ingresso alla mostra è gratuito per i giovani under 18 anni, visitatori invalidi, soci ICOM, guide turistiche con tesserino, dipendenti MiBACT. Per ogni genere di informazioni telefonare allo 06-4824184 | email: Gan-aar@beniculturali.it

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