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Rivolta in Libia: il contrattacco di Gheddafi mette a fuoco tutto il paese

L’esercito di Muammar Gheddafi sta conducendo un raid aereo contro Ras Lanuf, una delle città dove la rivolta in Libia è più cruenta. Intanto, Gheddafi minaccia l’Europa prospettando l’invasione di migliaia di profughi e il pericolo per gli interessi petroliferi occidentali.
A cura di Alessio Viscardi
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Le forze militari di Muammar Gheddafi stanno riconquistando la Liba, dopo settimane di sanguinosi combattimenti. È in corso un raid aereo a Ras Lanuf, città orientale del paese molto vicina a Sirte. L'aviazione libica sta bombardando il porto petrolifero caduto nelle mani dei rivoltosi nei giorni scorsi. Le forze ribelli stanno adoperando l'artiglieria contraerea per difendere le postazioni. Un giornalista dell'Afp testimonia anche di forze terresteri pro-Gheddafi avanzare verso lo scalo portuale: “Sono andato a Ben Jawad e circa 20 km prima ho visto un grande camion, veicoli militari e un caccia avanzare lentamente”, conferma un autista alla Reuters.

Gheddafi compare in tv su France 24 per accusare la Francia di indebita ingerenza negli affari interni libici, ribadendo anche che la rivolta in Libia è frutto di al Quaeda. Nel paese sarebbero presenti estremisti armati e cellule dormienti di terroristi islamici che stanno combattendo contro polizia e esercito per portare il caos in nord Africa: “Noi facciamo parte della lotta contro il terrorismo” ha concluso il colonnello.

Gheddafi accusa anche l'immagine deformata che i media stranieri forniscono della rivolta in Libia e parla di manifestazioni pacifiche a suo sostegno. Sarebbero le tv manipolare la verità. Il colonnello ricorda gli interessi petroliferi che hanno società spagnole e francesi, nonché il ruolo di primaria importanza svolto dalla Liba per il contrasto dell'immigrazione in Europa da parte dei paesi sub-sahariani.

Intanto, la nave di aiuti umanitari italiana Libra, con 25 tonnellate di materiale della cooperazione, è attraccata al porto di Bengasi. Partita dal porto di Catania due giorni fa, trasporta quattro generatori elettrici, tende, 4 mila coperte, purificatori per l'acqua e 40 kit di pronto soccorso e di contrasto per malattie generiche. Stamattina, il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha messo a disposizione le basi italiane in caso di intervento armato in Libia, negando però che l'aviazione italiana possa prendervi parte. La reazione arriva in risposta alle minacce di Gheddafi all'Europa, con la prospettiva di un Afghanistan a pochi chilometri dalle coste Italiane.

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