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Rifiuti in Campania: arrestati Marta di Gennaro e Corrado Catenacci. Indagato Bassolino

Nell’ambito di un’operazione per reati ambientali, sono state arrestate 14 persone, tra cui Marta di Gennaro, ex vice di Bertolaso alla Protezione Civile e e l’ex commissario ai rifiuti della Regione Campania Corrado Catenacci. Bassolino è indagato.
A cura di Alfonso Biondi
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Antonio Bassolino ex governatore della Campania

La Regione Campania è ancora sulla bocca di tutti. Dopo le primarie a Napoli, coi cinesi in coda per votare, oggi sono giunte brutte notizie per chi si occupava del sistema rifiuti campano, sistema da anni in costante emergenza (cosa che sta accadendo anche altrove, vedi l'emergenza rifiuti a Palermo). L'ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile Marta di Gennaro e l'ex commissario ai rifiuti della Regione Campania Corrado Catenacci sono stati arrestati. Gli arresti sono stati eseguiti nell'ambito  di un'operazione per reati ambientali coordinata dalla Procura di Napoli ed eseguita in varie zone d'Italia dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e dalla Guardia di Finanza di Napoli.

Con Di Gennaro e Catenacci, i quali hanno però ottenuto il beneficio dei domiciliari, sono state arrestate altre 12 persone,  accusate di reati ambientali, truffa e associazione a delinquere. Tra queste figura anche l'ex direttore generale del Ministero dell'ambiente Gianfranco Mascazzini: anche a lui sono stati concessi i domiciliari. Tra gli altri, sono invece finiti in carcere Lionello Serva, ex sub-commissario per i rifiuti della Regione Campania; Claudio Di Biasio, tecnico degli impianti del Commissariato; Mario Lupacchini, dirigente del settore Ecologia della Regione; Generoso Schiavone, responsabile della Gestione acque per i depuratori della Regione Campania.

Gli inquirenti hanno, tra l'altro, ricostruito il sistema illecito che coinvolgeva funzionari e i gestori degli impianti di depurazione della Campania e che ha permesso per molti anni lo sversamento in mare di percolato. In pratica il percolato (liquido originato dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi) veniva immesso nei depuratori senza subire alcun tipo di trattamento, finendo così  direttamente in mare.

Le persone indagate, invece, sono complessivamente 38; tra queste troneggia sicuramente il nome di Antonio Bassolino, ex governatore della Campania. A fargli compagnia anche Gianfranco Nappi, ex capo della segreteria politica dello stesso Bassolino.

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