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Respinto il ricorso di Berlusconi: “È ricco, paghi 2 milioni al mese a Veronica Lario”

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’ex Premier contro il corposo assegno all’ex consorte per la fase di separazione.
A cura di Antonio Palma
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Cattive notizie per l'ex Premier e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ora si dovrà rassegnare a sborsare una grossa cifra ogni mese. I giudici della Corte di Cassazione infatti questa mattina hanno deciso di respingere il ricorso presentato dai legali del'ex cavaliere nella causa di separazione con la moglie Veronica Lario, confermando l'assegno di due milioni di euro al mese in favore della donna.

Secondo i giudici dell'Alta corte, il corposo assegno mensile alla ex consorte di Berlusconi è giustificato proprio dal tenore di vita dell'uomo che "è uno degli uomini più ricchi del mondo".  Sottolineando la "rilevante" disparità dei suoi redditi rispetto a quelli della moglie Veronica Lario, la prima sezione civile della Suprema Corte quindi ha respinto il ricorso di Berlusconi, spiegando che la separazione "non elide la permanenza  del vincolo coniugale" e il dovere di assistenza garantendo il precedente tenore di vita. Diversamente dalla fase del divorzio, quando “cessano” i doveri di solidarietà coniugale, infatti nelle cause di separazione l'ex coniuge più facoltoso "ha ancora il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio".

Silvio Berlusconi e Veronica Lario si so separati nel 2014 e la Corte di Cassazione era chiamata a confermare o meno la sentenza con la quale la sezione famiglia della Corte d'appello di Milano aveva ridotto da tre a due milioni di euro l'assegno di mantenimento che Berlusconi era tenuto a versare alla sua ex moglie.  L'ex Premier contestava la cifra e, a quanto ricostruito, oltre a ricorrere in Cassazione nei mesi fino al divorzio avrebbe corrisposto all’ex moglie una cifra che riteneva “congrua” e non quella disposta dai giudici. Per questo Veronica Lario aveva chiesto e ottenuto anche il pignoramento dei conti correnti dell'ex marito in attesa della sentenza definitiva. La cifra si somma a un assegno di divorzio pagato dal 2015 mensilmente alla madre di tre dei suoi cinque figli di 1,4 milioni di euro.

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