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Renzi-toghe, prosegue lo scontro. Anm: “Problema sono promesse mancate”

L’Associazione nazionale magistrati ha risposto all’attacco del premier Matteo Renzi: “Non si può non trovare di cattivo gusto il richiamo ai magistrati uccisi”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo l’attacco che il premier Matteo Renzi ha affidato a Facebook, in seguito all’inaugurazione e le polemiche dell’anno giudiziario, non si è fatta attendere la nuova risposta delle toghe. L'Italia “che è la patria del diritto prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore”, aveva detto il premier affermando di non voler “far crepare di lavoro nessuno”, ma di volere un sistema della giustizia più veloce e più semplice. Aveva detto anche che “la memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi”. “Il problema non sono i magistrati, ma le promesse mancate, la timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l'evasione fiscale fino al 3%”, ha risposto l'Associazione nazionale magistrati anche in questo caso con un post su Facebook. “Le critiche che vengono dai magistrati – si legge – sono dettate dalla delusione: noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volontà di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti”. Secondo Anm Renzi, se vuole un sistema più veloce e più semplice, deve bloccare la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, deve introdurre sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estendere alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia. “I casi di corruzione clamorosi più recenti e più noti non sono indiscrezioni. Il Governo trovi le risorse per coprire le oltre 8.000 scoperture nell'organico del personale amministrativo”, così Anm.

La risposta dei magistrati – Il post prosegue ancora e risponde al premier: “Accanto alla messa alla prova, alla non punibilità per tenuità del fatto, al processo civile telematico, sono troppe le riforme timide o assenti. Quanto alle correnti, riaffermiamo il valore delle diverse sensibilità che costituiscono una risorsa dell'associazionismo, da sempre respingiamo ogni degenerazione ispirata a logiche di potere”. Le toghe fanno anche riferimento al richiamo sui magistrati uccisi: “Non si può non trovare di cattivo gusto – così conclude Anm – il richiamo ai magistrati uccisi. Noi stessi siamo molto cauti nel richiamarci al ricordo dei colleghi caduti per il loro servizio: lo facciamo solo per onorare la loro memoria e il loro sacrificio, non per accreditare la nostra serietà”.

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