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Renzi ora attacca: “Online le spese dei palazzi Ue, è finito il tempo delle lettere segrete”

Il Presidente del Consiglio replica ai rilievi della Commissione: “Non sarà una virgola a mettere in discussione la manovra”. E a Barroso dice: “È finito il tempo delle lettere segrete”.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, in mattinata è stata diffusa la lettera con la quale il commissario Ue Katainen esprimeva i dubbi della Commissione sulla legge di stabilità ed esortava il Governo a fornire chiarimenti entro la giornata di domani. La pubblicazione della missiva aveva peraltro provocato la stizza di Barroso, il quale ricordando il carattere "riservato" di tali comunicazione, non ha mancato di attaccare la stampa italiana, rea di pubblicare "inesattezze e notizie non verificate", in particolare per quel che concerne i temi economici. A stretto giro è però arrivata la replica del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, giunto a Bruxelles per partecipare al Consiglio Europeo (al centro del dibattito vi sono le scelte in materia di politica energetica ed economica, nonché le emergenze Isis ed Ebola).

Renzi, chiarendo come la lettera sia stata anticipata anche dal Financial Times, ha sconfessato la linea della "riservatezza" di Barroso, spiegando: "È finito il tempo delle lettere segrete, è il momento della trasparenza totale". Sul versante della trasparenza poi l'affondo vero e proprio: "L'Italia chiederà che non ci sia più ambiguità e che vengano pubblicate anche tutte le spese dei palazzi delle istituzioni europee. Da oggi bisogna voltare pagina. Ogni dato sensibile dev'essere pubblicato".

Quanto ai rilievi della Commissione, il Presidente del Consiglio non si è ovviamente sbilanciato, ma ha precisato: "Stiamo discutendo di 2 miliardi di euro di differenza su una manovra da 36 miliardi di euro, su un bilancio da 800 miliardi, per un Paese che ogni anno dà 20 miliardi all'Europa. Questa differenza corrisponde ad un piccolo sforzo che potremmo dare se fosse necessario". Certo è, assicura Renzi, "che non saranno le virgole a mettere in discussione la manovra che abbassa le tasse […] ma sarà interessante approfondire chi decide cosa, come e quali sono le valutazioni politiche sulle circostanze eccezionali di cui parlano i trattati e i regolamenti".

Napolitano firma la legge di stabilità

Mentre in Ue si discute, intanto Renzi incassa il nuovo sì del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella stessa giornata del botta e risposta con Bruxelles, infatti, il Capo dello statoha lanciato un chiaro segnale di appoggio alla manovra del Governo firmando la legge di stabilità 2015. Il disegno di legge, che già aveva raccolto in precedenza l'assenso della Tesoreria dello Stato, ora quindi ha tutte le autorizzazioni necessarie per essere presentato in Parlamento per la discussione e l'approvazione definitiva.

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