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Italicum, minoranza Dem: “No a un nuovo parlamento di nominati”

Si acuisce lo scontro tra Matteo Renzi e la minoranza Dem. Fassina: “Se il PD è diventato un partito di centrodestra, sarebbe importante che lo dicesse il segretario per primo”.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE: La discussione sulla legge elettorale riprende e per il segretario del PD, Matteo Renzi, il "problema" ora deriva dalla minoranza del suo partito. In conferenza stampa Miguel Gotor critica l'impianto dell'Italicum: "No ad un parlamento di nominati. No ad un parlamento di liste bloccate. Questo era l'aspetto più deteriore del Porcellum, come hanno detto tutti i candidati alle primarie del Pd. Questo è per noi un punto dirimente sul quale non si registrano passi in avanti e dalle proiezioni fatte dal senatore Federico Fornaro, il nuovo parlamento sarebbe composto da un solo partito che elegge con le preferenze, il Pd. Tutte le altre forze politiche eleggerebbero parlamentari tutti bloccati. In questo sistema il parlamento è composto da nominati, mentre le preferenze sarebbero un optional dato solo alla lista che vince le elezioni".

Sembra destinato a lasciare pesanti strascichi l'addio di Sergio Cofferati al Partito Democratico. Dopo le esternazioni di Pippo Civati, che ha annunciato l'intenzione di lasciare il partito in primavera e dare vita a un nuovo soggetto politico di sinistra, anche Stefano Fassina usa toni duri: "Il modo sbrigativo, offensivo per la dignità di Cofferati, con cui la sua scelta è stata trattata, pesa notevolmente sul Quirinale", ha detto l'economista per conto di tutta la minoranza Dem: "Non so cosa deve succedere ancora perché nel partito si apra una riflessione su cosa è diventato il Pd e dove vuole mettersi. Se è diventato un partito di centrodestra, sarebbe importante che lo dicesse il segretario per primo". A pesare, per l'area a cui faceva riferimento Cofferati, è stato il modo in cui le dimissioni dell'ex segretario generale della CGIL sono state valutate dai vertici del partito.

In questo quadro martedì in Senato si voterà sulla riforma della legge elettorale e c'è da scommettere che Renzi non avrà vita facile. Riunendo i senatori a Palazzo Madama, il premier e segretario del PD avrebbe detto: "Stiamo passando da un eccesso di palude a un impegno di notevoli dimensioni. Ora siamo a un passaggio chiave". Poi, rivolgendosi a Miguel Gotor, esponente della sinistra PD, avrebbe aggiunto: "Caro Miguel, ti ho definito arrivando il mio nemico di fiducia. Le tue critiche sono ingiuste e ingenerose, non si può usare un gruppo minoritario come un partito nel partito". La minoranza PD infatti ha convocato per oggi pomeriggio una conferenza stampa sulla legge elettorale. Oltre a Gotor ci saranno i senatori Nerina Dirindin, Paolo Corsini, Maria Cecilia Guerra, Lucrezia Ricchiuti e Carlo Pegorer. Non mancheranno gli esponenti del partito che, alla legge elettorale, hanno firmato gli emendamenti.

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