1.490 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Regno Unito, vittima di violenze: picchiata con un martello e costretta a dormire in piedi

Costretta a subire violenze di ogni genere dal suo partner, una ragazza di Cardiff ora soffre di disturbi nervosi. Il suo aguzzino la costringeva anche a mangiare le foto dei suoi parenti morti.
A cura di Annalisa Cangemi
1.490 CONDIVISIONI
Immagine

Una storia di violenze domestiche di una crudeltà inaudita. Il suo aguzzino si chiama Craig Thomas, Charlotte Rooks, 34 anni, non se lo dimenticherà facilmente. Thomas, 33 anni, l'ha torturata con violenze di ogni tipo: l'ha picchiata con un martello, l'ha costretta a dormire nuda e in piedi, e le ha fatto mangiare le foto dei suoi cari scomparsi. Violenze estreme, che anche il giudice che ha seguito il caso ha reputato "le peggiori mai incontrate nella sua carriera".

La ragazza, originaria di Cardiff, ora soffre di disturbo post traumatico da stress e ha avuto un crollo nervoso. Ha dovuto subire diversi interventi di chirurgia, per le ferite causate dagli abusi. Il suo ex partner si trova in carcere dal dicembre 2013, e dovrà scontare una pena di dieci anni. "Volevo solo morire, una notte gli ho chiesto di finirmi", ha raccontato la donna, ricordando le sevizie subite.

Lo aveva conosciuto due anni prima, e Thomas era riuscito a mascherare bene il mostro che era in lui. "Mi sembrava una bella persona. Mi disse che aveva un appartamento, e mi disse che avrei potuto andare a vivere con lui, se ne avessi avuto bisogno. Passava dalla mia postazione di lavoro solo per vedere che stessi bene, era molto attento e pieno di cure nei miei confronti", ha raccontato Charlotte.

In quel periodo la donna viveva con il figlio tredicenne, in un nuovo appartamento, perché quello in cui vivevano prima era andato distrutto in un incendio. Thomas si è offerto di dar loro una mano, passando sempre più tempo nella loro abitazione. La prima volta in cui Charlotte è stata picchiata è stata in seguito a una lite. La donna gli aveva chiesto di andare via e di tornare nel suo appartamento, e l'uomo l'aveva colpita sul viso. Da allora è partita un'escalation di violenze. "Mi costringeva a stare in piedi, e mi diceva che mi avrebbe lanciato oggetti addosso se mi fossi addormentata. Poi quando la mia madre adottiva morì mi costrinse a mangiare la sua foto. Io amavo davvero quella donna, fu terribile".

L'uomo la colpiva ripetutamente sullo stomaco con la parte metallica dell'aspirapolvere, nonostante Charlotte aspettasse un bambino. Abusi e torture di ogni genere. Per esempio mentre Charlotte guidava la macchina, Thomas la colpiva sulla faccia: "Ero contenta lo facesse in auto, speravo che qualcuno ci vedesse", ha raccontato la donna. Charlotte a qual punto ha perso il lavoro e, sfrattata dal suo appartamento, è stata costretta a spostarsi a casa del suo mostro. E quella è diventata la sua prigione.

"Gli dissi che non avrei voluto vivere con lui ma che avrei preferito vivere con mia madre, ma lui mi disse che mi avrebbe lasciato andare solo se lo avessi risarcito per tutte le volte i cui aveva provveduto al mio sostentamento. Mi picchiava sempre e mi costringeva a fare i miei bisogni nel secchio del mocio". Una volta un vicino si accorse delle sue ferite e chiamò la polizia. Ma Thomas riuscì a farla franca, mentendo e dicendo che la compagna era instabile mentalmente, a causa della sua gravidanza.

1.490 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views