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Regionali Sicilia, Palazzotto (Si): “Per vincere ci vuole quarto polo. Crocetta è capro espiatorio”

A sinistra si delinea la mappa delle candidature in Sicilia, in vista del 5 novembre. Il candidato di Si e Mdp è Claudio Fava, Crocetta converge su Micari, sostenuto da Pd e Ap. Si attende la scelta di Campo Progressista di Pisapia che potrebbe cambiare gli equlibri.
A cura di Annalisa Cangemi
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La candidatura di Claudio Fava nelle fila della sinistra unita, Sinistra italiana e bersaniani di Mdp, è ormai ufficiale e verrà presentata domenica 10 settembre a Palermo. Comincia a delinearsi sempre di più lo scacchiere siciliano in vista delle prossime elezioni del 5 novembre sull'Isola.

"La candidatura di Claudio Fava aveva un profilo più alto, e quindi può ottenere un consenso più largo di quella di Navarra" – spiega Erasmo Palazzotto, vicepresidente Commissione Esteri della Camera, contattato al telefono da Fanpage.it. La scelta di Fava è stata quindi ritenuta più forte di quella dell'editore Ottavio Navarra, che comunque sosterrà la candidatura del vicepresidente dell'Antimafia.

"Sinistra italiana e Mdp avevano avviato un progetto civico con Leoluca Orlando" –  continua Palazzotto – "il quale ha poi deciso di appoggiare il patto di Alfano e del Pd, mettendo in campo una proposta politica debole, che non ha nessun elemento di rottura e discontinuità con il passato. Il Pd ha chiuso l'accordo con Alfano, che simbolicamente dimostra la volontà di proseguire quell'esperienza di potere che ha rappresentato l'era di Crocetta e prima ancora quella di Lombardo, offrendo poi a Orlando la candidatura di Micari, come foglia di fico. Ma per noi il tema non è mai stata la scelta del candidato presidente". Sinistra italiana riprende dunque la strada iniziata già 5 anni fa, quando la candidatura di Claudio Fava fu arrestata da intoppi burocratici. Il cavillo nel 2012 fu la residenza del candidato spostata da Roma a Catania al rush finale, pochi giorni dopo la scadenza dei termini previsti per legge.

Non è ancora chiaro se Campo Progressista di Pisapia deciderà di appoggiare il candidato del Pd Fabrizio Micari: "Pisapia dovrà decidere al più presto da che parte stare – ha detto Gianfranco Librandi del Pd – Noi ci auguriamo di averlo tra i sostenitori del rettore perché la Sicilia attualmente è l'unica cosa che ci deve interessare". L'onorevole allude al rischio di lasciare troppo spazio al M5s in Sicilia, dal momento che l'ex sindaco di Milano ha già fatto sapere di non condividere la decisione di Mdp in Sicilia. Pisapia, dopo una riunione con i suoi ha chiesto di lasciare aperto il dialogo con il Pd per le elezioni nazionali, ribadendo però l'idea di creare una piattaforma comune in Sicilia, invitando Micari e Fava a unirsi. Mentre al Pd Pisapia ha mostrato le sue perplessità sull'asse siciliano Pd-Ap, e ha parlato di "Alleanze ambigue e innaturali rispetto al mondo progressista".

"Non basta sommare pezzi di ceto politico e di sistemi di potere per vincere le elezioni, i grillini vincono su questo" – ha detto Erasmo Palazzotto – Il modo più efficace per contrastare il M5s è quello di offrire una proposta politica che abbia la stessa forza di rottura ma che abbia maggiore credibilità sul piano del governo".

Oggi pomeriggio, alla fine di un lungo tira e molla, è arrivata anche l'ufficializzazione del ritiro della candidatura del presidente uscente Crocetta, dopo un colloquio con Renzi e dopo aver consultato i suoi: "Una liberazione", così ha commentato il governatore siciliano a Palazzo d'Orleans, che ha rinunciato così alle primarie e a un suo eventuale secondo mandato.

"Quello su Crocetta è un dibattito ipocrita" ha detto Erasmo Palazzotto, – "È troppo facile trovare in Crocetta il capro espiatorio. Da presidente ha la maggior parte delle colpe sul disastro amministrativo, ma il Pd non è meno responsabile per questi cinque anni".

Lo schema di alleanze in Sicilia potrebbe a questo punto rispecchiare quello delle politiche: "Io me lo auguro"- ha detto Erasmo Palazzotto – "Spero che in Italia si esca da quella vecchia concezione del bipolarismo, che di fatto è già stata superata con la nascita di un terzo polo populista, come quello del M5s. Mi auguro che possa nascere un quarto polo che possa essere competitivo sul piano nazionale. Ma questa partita riguarda in primo luogo i siciliani". Ma chi si assumerà la responsabilità di un'eventuale vittoria del M5s in Sicilia?

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