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Processo Bossetti, perito difesa: “Non compatibilità tra fibre su furgone e abiti di Yara”

In Tribunale per il processo a carico di Bossetti oggi ascoltato il consulente della difesa esperto di analisi tessili che ha messo in dubbio le analisi del Ris giudicandole senza rigore scientifico.
A cura di Antonio Palma
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Prosegue con una battaglia legale a colpi di perizie tecniche il processo a carico di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell'omicidio della piccola Yara Gagambirasio, la ragazzina scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta a Chignolo d'Isola il 26 febbraio del 2011. Al centro del dibattito in Tribunale questa volta ci sono le fibre tessili reperite sugli indumenti che indossava la 13enne di Brembate di Sopra al momento del ritrovamento e secondo l'accusa compatibili con quelle dei sedili del furgone di Bossetti. La Difesa infatti questa mattina in Aula ha contestato la ricostruzione della Procura attraverso un suo consulente accusando i Ris dei carabinieri di aver svolto le analisi sui reperti in questione senza rigore scientifico.

Secondo Vittorio Cianci, il perito nominato dai difensori di Bossetti per eseguire alcune analisi tessili sugli indumenti della vittima, infatti "non ci può essere nessuna compatibilità" tra questi e le fibre dei sedili del furgone Iveco Daily dell'imputato. Ascoltato in Aula, il consulente ha contestato sia i risultati a cui sono giunti gli uomini del reparto scientifico dell'Arma, sia gli stessi metodi utilizzati per gli esami. Per il Ris di Parma alcune microparticelle dei sedili del furgone di Bossetti si sarebbero trasferite sui leggings di Yara Gambiarasio, ma secondo il consulente della difesa le loro "sono analisi effettuate senza nessuna scientificità".

In particolare Cianci ha parlato di "incertezze sui metodi di acquisizione delle fibre dall'autocarro" spiegando che i test sono stati condotti con un tampone, mentre per esami di questo genere sarebbe stato più appropriato il metodo Martin Dale, e inoltre i Ris hanno utilizzato un microscopio con una capacità di ingrandimento di cento volte, mentre sarebbe stato necessario ingrandire la fibra fino a cinquecento volte. "L'ingrandimento di cento volte non è accettato dalla norma perché in questo modo si possono fare errori grandissimi", ha dichiarato l'esperto, aggiungendo inoltre che "per valutare il trasferimento delle fibre bisogna prendere in considerazione la composizione delle fibre stesse. Ma negli atti di indagine non ho trovato nulla di tutto ciò". In definitiva il perito ha spiegato che dalle sue analisi effettuate sui due tessuti sono emerse "famiglie diverse e diverse concentrazioni di colore", ecco perché, tra i due campioni "non ci può essere nessuna compatibilità".

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