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Processo a Veronica Panarello, il legale: “Se crediamo alla detenuta è stato un incidente”

La Corte d’assise d’appello di Catania ha rigettato tutte le richieste della difesa di Veronica Panarello, condannata in primo grado per l’omicidio del figlio Lorys Stival. L’avvocato Villardita: “Veronica è tesa, è in gioco la sua vita”.
A cura di Susanna Picone
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È iniziata questa mattina a Catania, davanti la Corte d'assise d'appello, la seconda udienza del processo a Veronica Panarello, la donna condannata il 17 ottobre del 2016 a 30 anni di reclusione per l'omicidio del figlioletto di otto anni Lorys Stival e per l'occultamento del cadavere. Il delitto avvenne a Santa Croce Camerina – dove Veronica viveva col marito e i figli – il 29 novembre del 2014. La Corte d'assise d'appello ha rigettato tutte le richieste della difesa dell’imputata. I giudici non hanno cioè ammesso una nuova fase istruttoria con un'altra perizia psichiatrica e il confronto tra la mamma di Lorys e il suocero, Andrea Stival, che lei ha accusato di essere il suo amante e assassino del bambino. L'udienza è proseguita con l'intervento in aula del Pg Maria Ascettino, che rappresenta l'Accusa in aula con il Pm Marco Rota e che ha ricostruito le fasi del delitto e le ‘bugie' di Veronica Panarello.

L’avvocato di Veronica: “Se crediamo alla detenuta è stato un incidente”

"Il Procuratore generale ha tentato, secondo me senza riuscirci, di smontare l'atto d'appello e quindi di rilevare le criticità' rilevate dalla difesa" ha replicato all'accusa il legale di Panarello. “Se dobbiamo credere alla detenuta fino in fondo allora Veronica non ha ucciso Lorys, ma si è strangolato da solo con la fascetta alla gola” ha dichiarato l'avvocato Francesco Villardita commentando invece con i giornalisti le rivelazioni fatte da una ex compagna di cella della donna accusata di omicidio. “Se dobbiamo dare credito a tutta la sua ricostruzione – ha aggiunto l’avvocato della Panarello – allora è stato un incidente domestico… La verità è che le dichiarazioni di una ex detenuta che dice che Veronica accusa il suocero per vendicarsi del marito che l'ha abbandonata rientrano nelle dinamiche sconosciute che ci sono all'interno di un carcere”. Villardita ha confermato che Veronica Panarello non ha cambiato ricostruzione e tesi e che “la sua verità resta quella”, ovvero che è stato il suocero Andrea Stival ad avere ucciso Lorys che voleva rivelare al padre la loro relazione. Per questa accusa, nella sentenza di primo grado, il Gup di Ragusa ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura per procedere per calunnia nei confronti della donna. Veronica era presente in aula, scortata dalla polizia penitenziaria, ma ha assistito senza intervenire accanto al suo legale. "È molto tesa perché ci avviciniamo a un momento particolare ed è in gioco la sua vita”, ha rivelato Villardita. Secondo l'avvocato, "l'ordinanza di oggi recita ‘allo stato rigettiamo le richieste di apertura del dibattimento', e questo non esclude che, alla conclusione degli interventi delle parti, la Corte possa accogliere la richiesta della difesa" o che i giudici "escano dalla camera di consiglio non con una sentenza, ma con un'ordinanza che accoglie le nostre richieste".

Il commento del legale del suocero di Veronica Panarello

Ha commentato le recenti dichiarazioni della compagna di cella di Veronica Panarello anche Francesco Biazzo, legale del nonno paterno di Lorys. “È una delle ipotesi che avevamo fatto – ha detto -. Ma soprattutto perché Andrea Stival è l’unico che poteva accusare al suo posto e scagionarsi. Adesso lei dice l’avrebbe voluta fare pagare a suo marito Davide, ed è un altro elemento”.  Sull'inchiesta aperta sul suo assistito dalla Procura di Ragusa, il legale ha detto di “non avere ancora ricevuto formalmente una richiesta di archiviazione, ma praticamente è confermata dalle indagini della Procura e dalla sentenza del Gup che condanna la Panarello e dispone la trasmissione degli atti per calunnia a carico dell'imputata”.

Processo aggiornato al 28 novembre

Per gli avvocati di parte civile, Daniele Scrofani, che assiste Davide Stival e il figlio minorenne, e Francesco Biazzo, che rappresenta Andrea Stival, l'udienza di oggi è stata coerente con il processo di primo grado. "Il processo adesso è al suo epilogo e secondo noi la sentenza di primo grado del Gup Andrea Reale reggerà al vaglio della Corte d'assise d'appello di Catania, perché nelle motivazioni ha chiarito e sciolto tutte le criticità sollevate dalla difesa". ha sottolineato Scrofani. All’udienza di oggi non è presente Davide Stival, il papà del bambino ucciso a Santa Croce Camerina. “Non ha interesse ad essere presente”, ha detto il suo legale. Il processo, che si svolge a porte chiuse, è stato aggiornato al 28 novembre quando ci saranno la conclusione della requisitoria e l'intervento di una delle parti civili.

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