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Primo maggio, sindacati in piazza per la sicurezza sul lavoro. Mattarella: “Contrastare precariato”

Sindacati in piazza a Prato per chiedere più sicurezza sul lavoro e protestare contro le tante morti che hanno segnato questo inizio 2018. Nel corso delle celebrazioni per il Primo maggio, il presidente Mattarella e il segretario dem Maurizio Martina hanno auspicato norme che possano contrastare il diffondersi del precariato nel Paese.
A cura di Charlotte Matteini
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Come da tradizione, il Primo maggio i sindacati scendono in piazza per la festa dei lavoratori e dedicano quest'anno l'occasione al tema della sicurezza sul lavoro, stante le numerosissime morti che si sono registrate dall'inizio del 2018. Nella giornata di oggi, dunque, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un corteo a Prato, in Toscana, che parte da Piazza Mercatale per arrivare a Piazza Duomo. Alla manifestazione nazionale hanno preso parte il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, della Cisl Annamaria Furlan, della Uil Carmelo Barbagallo e il segretario dem Maurizio Martina.

"Mi sembra che il Paese non si meriti il voto in autunno, non ci si avvicina ai problemi del Paese continuando a invocare il voto: servono cose concrete. Mi pare che ci sia una responsabilità che le forze politiche devono assumersi, devono decidere su quale programma governare", ha dichiarato Camusso arrivando in piazza.  "Ci sono troppi morti per il lavoro, troppi lutti nelle famiglie, una cosa inaccettabile, è un bollettino di guerra che nessuno può più accettare. Servono per questo più investimenti per la sicurezza, più prevenzione e più controlli", ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.

"Si deve fare qualcosa sulla sicurezza sul lavoro, siamo allo stesso livello di mortalità del 1911 perché si mette al primo posto il profitto. Quest'anno ci sono state 36.000 irregolarità, il 67% delle imprese non è in regola servono sanzioni. Serve un impegno serio sul lavoro per i moltissimi giovani che non lo hanno mai visto o che lo hanno perso ci sono 250 crisi aziendali al mese, c'è un impoverimento del paese. Servono investimenti pubblici e privati una riforma fiscale per rimettere in moto l'economia", è invece la posizione di Carmelo Barbagallo della Uil.

Numerosi gli interventi politici in occasione della celebrazione della festa dei lavoratori. Questa mattina, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato come "il primo maggio sia anche una festa della nostra democrazia. La Costituzione pone il lavoro a fondamento della Repubblica, perché considera la persona come il perno della società, come centro dell'ordinamento, come la misura delle sue regole. Molto seria è la condizione delle persone sottoccupate, si tratta di lavoratori che, oltre a salari più bassi, rischiano di avere minori tutele. Sulla precarietà del lavoro occorre intervenire con politiche adeguate e lungimiranti, compresa una protezione sociale più ampia e mirata alla riqualificazione". "

"Festeggiamo il lavoro, pensando anche a quello che non c'è e alla dignità che ogni lavoro dovrebbe avere. È la prima sfida per chi governa", ha invece twittato il presidente del Consiglio per gli affari correnti, Paolo Gentiloni. "Celebriamo san Giuseppe lavoratore ricordandoci sempre che il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità della persona", ha sottolineato Papa Francesco.

"Il lavoro deve continuare ad essere la priorità. Un lavoro dignitoso, equamente retribuito, giusto e soprattutto sicuro. Nell'era della digitalizzazione avanzata è inaccettabile l'aumento di morti sul lavoro. 3 milioni nel mondo, oltre 220 dall'inizio dell'anno solo in Italia. Numeri dietro i quali ci sono vite spezzate, famiglie colpite, legami interrotti e, troppe volte, diritti negati. Un'emergenza che ci deve vedere uniti, anche per questo ho voluto essere a Prato oggi. Per dire ancora che c'è bisogno di rafforzare le protezioni dei lavoratori, soprattutto di quelli più fragili, precari, sfruttati", ha scritto su Facebook il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.

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