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Ponte dell’Immacolata, i deputati si concedono 10 giorni di ferie

L’aula di Montecitorio a dicembre si riunirà solo per una dozzina di giorni, lavorano a pieno regime solo i deputati della commissione Bilancio per discutere della legge di Stabilità.
A cura di Antonio Palma
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Per alcuni si tratta di una consuetudine ormai assodata, resta il fatto che quest'anno per il Ponte dell'Immacolata i deputati della Camera hanno deciso di concedersi ben dieci giorni di ferie, sabato e domenica compresi. Da venerdì 4 dicembre e fino a lunedì 14 dicembre infatti la maggior parte dei deputati potrà rimanere a casa o andarsene in vacanza, solo 48 deputati della commissione Bilancio lavorano a pieno regime. Tutto questo senza contare che tra festivi, vigilia e anti vigilia a dicembre le sedute dell'aula di Montecitorio saranno solo 12. Se il 14 infatti si rientra, il 23 la Camera chiuderà nuovamente per le feste natalizie. Come spiega l'Huffington Post, in realtà i deputati hanno approfittato del fatto che proprio durante i giorni del Ponte del'Immacolata in commissione Bilancio si discute della legge di Stabilità. È prassi infatti che l'aula a Montecitorio venga sospesa i questi casi, quindi i gruppi parlamentari hanno chiesto alla presidenza la possibilità di esaminare con tutta calma la manovra in commissione, senza che i deputati dovessero fermare i lavori per partecipare a quelli dell’Aula.

Quest'anno però in contemporanea c'era un'emergenza , quella dell'elezione dei tre giudici della Corte Costituzionale che però a questo punto starà rimandata a dopo le ferie. Dopo 29 fumate nere gli stessi presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, avevano chiesto ai deputati di votare a oltranza, ma alla fine è stato deciso diversamente. Contro la decisione delle ferie lunghe si erano schierati i parlamentari del Movimento 5 stelle, fratelli d'italia e Sel . "Questa è una pausa ferie che si doveva evitare. Gli interessi dei partiti fanno premio su tutto e si scatenano. Io credo che a favorire queste ferie sia stato il fatto che, poiché non riescono a uscire dallo stallo sui candidati improbabili per la Consulta, aspettano di accordarsi" ha spiegato il portavoce del M5S Davide Crippa.

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