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Voto disgiunto alle elezioni comunali 2021: come funziona e chi può farlo

Le elezioni comunali 2021 sono fissate per oggi 3 e domani 4 ottobre. Nei Comuni con più di 15mila abitanti, per l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale, i cittadini potranno esercitare il voto disgiunto che consente di votare per un candidato sindaco e per una lista diversa da quelle che lo sostengono. Nella ripartizione dei seggi, il voto disgiunto potrebbe comportare che la maggioranza del consiglio sia rappresentata dall’opposizione.
A cura di Giuseppe Pastore
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Oggi 3 ottobre e domani 4 ottobre si vota in 1.157 Comuni italiani per le elezioni amministrative 2021. Nei comuni superiori ai 15mila abitanti è possibile ricorrere al voto disgiunto, una pratica che permette di esprimere un voto per il candidato sindaco e un voto per una lista che sostiene un candidato sindaco diverso da quello scelto. Se in termini politici il voto disgiunto può impattare negativamente sulla formazione del nuovo consiglio, nella pratica si tratta di un meccanismo molto utilizzato, ma su cui ci sono diversi dubbi. Se si fanno errori nell'espressione della preferenza, infatti, la scheda rischia di essere annullata. Vediamo quindi nel dettaglio come si esercita il voto disgiunto.

Che cos'è e come funziona il voto disgiunto alle elezioni amministrative

Il meccanismo del voto disgiunto è stato introdotto con la legge elettorale del 1993 che ha previsto l'elezione diretta dei sindaci. Gli elettori possono optare per il voto disgiunto barrando il nome di un candidato alla carica di sindaco e il simbolo di una lista non collegata. Questo può accadere perché l'elettore non è convinto della squadra che sostiene il candidato sindaco scelto o semplicemente perché si vuole accordare il voto a un particolare candidato consigliere che però è inserito in una lista avversaria. Apponendo un segno sul simbolo di una lista, quindi, i cittadini esprimono la loro preferenza per i candidati al consiglio comunale di quella lista, ma possono anche indicare il nome di un singolo candidato consigliere scrivendolo nello spazio accanto al simbolo. In questo caso, è possibile esprimere un massimo di due preferenze purché per candidati di genere diverso: una per un uomo e una per donna.

In quali Comuni si può votare con il voto disgiunto

Si può votare con il voto disgiunto solo nei Comuni con una popolazione superiore a 15mila abitanti che alle prossime elezioni comunali saranno 115. Restano fuori, quindi, i centri con meno di 15mila cittadini dove votando per un candidato sindaco si vota automaticamente per la lista che lo sostiene e viceversa. Come accennato, il voto disgiunto ha riflessi importanti nell'attribuzione dei seggi nel nuovo consiglio comunale che potrebbe essere formato in maggioranza da consiglieri di opposizione. Normalmente, se le liste del sindaco eletto raggiungono il 40% dei voti e nessun'altra lista avversaria supera il 50%, alle prime viene assegnato un premio di maggioranza. Questo potrebbe non accadere però nel caso in cui ci sia stato un ricorso diffuso al voto disgiunto. In questo caso, infatti, le liste collegate a un sindaco non eletto potrebbero ottenere più del 50% dei voti e di conseguenza il sindaco eletto potrebbe ritrovarsi con una maggioranza formata da consiglieri di opposizione.

Come votare con il voto disgiunto senza annullare la scheda

Se si decide di esercitare il voto disgiunto, per evitare di annullare la scheda bisognerà prestare attenzione a cosa barrare. Per evitare confusione, è bene chiarire che il voto disgiunto non consente di votare per due liste, ma solo per un candidato sindaco e per una lista diversa da quella o da quelle che lo appoggiano. Basterà, quindi, fare un segno sul nome di un candidato sindaco e un altro sul simbolo scelto, con la possibilità di esprimere anche una preferenza per uno o al massimo due candidati consiglieri comunali. Se si decide di esprimere una doppia preferenza, l'importante è votare per persone di sesso diverso. In caso contrario, infatti, la scheda sarà annullata.

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