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Vaccino, Molise in ritardo. Il presidente Toma: “Ci sono arrivate siringhe non idonee”

Il presidente del Molise, Donato Toma, ha spiegato a Fanpage.it a cosa è dovuto il ritardo accumulato dalla sua Regione per quanto riguarda la campagna di vaccinazione anti-Covid, entrata nel vivo solo lunedì 4 gennaio: “Ci sono arrivate dosi di vaccino con siringhe non idonee perché non conformi al protocollo di somministrazione. La nostra sanità è stata poi commissariata per 13 anni e non abbiamo potuto assumere personale e che siamo partiti rispetto agli altri con una dotazione di personale sotto il livello minimo. Ma stiamo superando questo gap”.
A cura di Ida Artiaco
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In Italia sono state effettuate quasi 260mila vaccinazioni a circa dieci giorni dall'avvio della campagna vaccinale contro il Covid-19. Dallo scorso 27 dicembre, infatti, sono state somministrate le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNtech, il primo ad essere approvato a livello europeo, a personale sanitario e ospiti delle Rsa in tutte le Regioni, portando il nostro Paese ad essere secondo tra quelli dell'Ue per numero di dosi distribuite, dietro solo alla Germania, secondo un'elaborazione Agenas sugli ultimi dati disponibili. Non tutte le Regioni, però, sono state virtuose, facendo registrare ritardi e problemi che si stanno cercando di risolvere in questi giorni. Tra queste, c'è il Molise, che solo ieri è entrato nel vivo delle operazioni.

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Secondo i dati del Ministero della Salute aggiornati alla mezzanotte del 6 gennaio, nella Regione in questione sono state distribuite 808 dosi di vaccino, su 2.975 consegnate, pari al 27,1% del totale. Fino a domenica scorsa, la percentuale era ferma al 2%. A cosa è stato dovuto questo ritardo di una settimana rispetto alle altre? Lo ha spiegato a Fanpage.it il presidente Donato Toma, che ha anche la delega per la Sanità. "Siamo partiti operativamente lunedì 4 gennaio. Il primo intoppo che per fortuna abbiamo superato facilmente è che ci sono arrivate dosi di vaccino con siringhe non idonee perché non conformi al protocollo di somministrazione – ha precisato il governatore -. Per cui abbiamo dovuto rinviarle al mittente, ma noi avevamo in scorta siringhe idonee, per cui una volta che siamo riusciti a organizzarci abbiamo potuto completare le operazioni". Ma per Toma l'elemento di svantaggio del Molise sarebbe un altro.

"Nella nostra regione – sottolinea il Presidente – la sanità è stata commissariata per 13 anni e tutt'ora c'è un commissario ad acta. Ciò significa che noi per 13 anni non abbiamo potuto assumere personale e che siamo partiti rispetto agli altri con una dotazione di personale sotto il livello minimo. Cosa che poi abbiamo dovuto recuperare e organizzare le squadre con personale interno perché non avevamo ancora ricevuto i curricula selezionati dal commissario Arcuri. Però siamo riusciti a colmare questo gap. Stiamo procedendo in maniera sostenuta e oggi cominciamo a vaccinare anche ospiti e personale delle Rsa. Sono arrivate intanto altre 1900 dosi di vaccino".

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