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Covid 19

Vaccinazione Covid in Italia, le regioni in difficoltà: Lombardia, Calabria e Molise sotto il 5%

Come procede la campagna vaccinale contro il Covid in Italia? A una settimana dalla somministrazione delle prime dosi, sono oltre 118mila gli italiani vaccinati su 479.700 dosi finora consegnate. La Provincia autonoma di Trento e il Lazio sono in testa alla classifica dei territori che hanno effettuato più iniezioni. Fanalino di coda la Lombardia (meno del 3%), insieme con Calabria (3,5%), Sardegna (3,0%) e Molise (1,7%).
A cura di Ida Artiaco
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A una settimana esatta dalla somministrazione delle prime dosi di vaccino anti Covid, in Italia sono oltre 118mila le persone vaccinate su 479.700 dosi finora consegnate. È quanto si legge sul sito ufficiale del Ministero della Salute con i dati della campagna iniziata lo scorso 27 dicembre, aggiornati alle ore 00:59 del 4 gennaio. La maggior parte dei sieri Pfizer-BioNtech è andata al personale sanitario, così come previsto dal piano, e in parte agli ospiti delle residenze per anziani. Tra i vaccinati, 71.104 sono donne e 47.450 uomini. La fascia d'età a cui sono state iniettate più dosi è quella 50-59 anni (33.709 vaccinazioni), seguita dalla fascia 40-49 (27.320) e da quella 30-39 (20.789). Si ricordi che l'obiettivo è quello di vaccinare il 70% della popolazione italiane per ottenere l'immunità di gregge contro il Coronavirus.

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Vaccino Covid, i dati regione per regione

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Secondo i dati ministeriali, al momento la regione che ha somministrato più dosi di vaccino è il Lazio, la seconda più avanti con il 48,7% delle dosi somministrate e per vaccini somministrati in numero assoluto: 22.314, anche se è la Provincia autonoma di Trento in testa per la percentuale di dosi somministrate, è al 54,8% delle 4.975 arrivate. In Veneto, terza regione per percentuale di vaccinatila campagna è arrivata al 40,6% delle somministrazioni: 15.776 dosi inoculate finora sulle 38.900 consegnate. Bene anche anche il Piemonte, dove sono state somministrate 12.604 dosi (il 30,8%) sulle 40.885 consegnate, e la Toscana, dove percentuale di dosi somministrate è al 37,8% delle 27.920 arrivate: qui l'amministrazione regionale ha scelto di cominciare da subito con l'iniezione del vaccino agli anziani residenti nelle Rsa, oltre che con il personale sanitario. Seguono a ruota le altre regioni, dalla Basilicata alla Campania. Tre le note negative, si segnala soprattutto la situazione della Lombardia: finora è stato somministrato soltanto meno del 3% delle 80.595 dosi ricevute (appena 3.126 persone vaccinate), e non sono neppure mancate le polemiche, definite dall'assessore al Welfare, Giulio Gallera "pretestuose. La campagna parte il 4 gennaio con 10mila dosi al giorno, quota che potrà essere successivamente incrementata fino a 15mila". Meno hanno fatto finora solo la Calabria (3,5%), la Sardegna (3,0%), il Molise (1,7%).

Quali sono le prossime tappe della campagna vaccinale

Nei prossimi giorni si procederà con la vaccinazione delle categorie che il governo ha individuato come prioritarie, dunque personale sanitario e ospiti della Rsa. Quando termineranno le somministrazioni per questi soggetti (presumibilmente a fine gennaio), toccherà in ordine a persone fragili, docenti, forze dell'ordine e detenuti, e poi si procederà alle prenotazioni per gran parte degli italiani. Verrà creato, stando alle prime informazioni disponibili, un centro informatico nazionale che sarà di supporto ad alcune regioni per costituire un registro di elenchi e prenotazioni delle persone da vaccinare nella fase 2, che avverranno tramite app, sms ma anche telefonate o avvisi postali per le persone non in grado di prenotarsi in altro modo.

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