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Vaccino anti-Covid, il commissario Arcuri: “A Italia 13,5% dosi dell’Ue, già spesi 94 milioni”

L’Italia ha già speso 94 milioni di euro per acquistare i vaccini anti-Covid, una quota dovuta all’Ue e grazie alla quale Roma ha diritto “al 13,5% della quantità dei vaccini che via via vengono contrattualizzati dall’Unione europea”. A spiegarlo è il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, interviene in audizione presso le commissioni riunite di Camera e Senato sul tema della legge di Bilancio 2021 e fa il punto della situazione sui vaccini anti-Covid. Arcuri sottolinea che la quota che l’Ue ha chiesto all’Italia per acquistare i vaccini “fino ad ora predisposti” ammonta a 94 milioni, 34mila e 176 euro. “I governi e i soggetti preposti ad organizzare questa attività intervengono una volta che le diverse fasi si sono concluse”, aggiunge il commissario, sottolineando che non è lui a decidere e non ha titolo a stabilire quali sono le “categorie che sono preposte prima o dopo alla somministrazione del vaccino”. Arcuri, comunque, già negli scorsi giorni aveva suggerito di dare priorità agli operatori sanitari e alle persone più fragili, piano che sembra voler seguire anche il governo.

Arcuri sottolinea che l’Italiaha diritto al 13,5% della quantità dei vaccini che via via vengono contrattualizzati dall'Unione europea”. A chi gli chiede un confronto tra la futura campagna per il vaccino anti-Covid e quella per gli anti-influenzali, Arcuri risponde di augurarsi esiti diversi: “Penso che sarà auspicabile per tutti che la campagna per il vaccino anti-Covid abbia esiti diversi per sorti, tempistiche e organizzazione. Mi permetto di segnalare che la campagna per i vaccini anti-influenzali non è materia che riguarda il commissario, ma le organizzazioni regionali, che da qualche decennio se ne occupano”.

Il commissario sottolinea che la pandemia ha “prodotto l’emergenza più ampia e più profonda degli ultimi 80 anni”. Parlando proprio della manovra, la prima post-pandemia, Arcuri prosegue: “Il governo ha già varato una serie di provvedimenti che da una parte hanno sostenuto il sistema sanitario e dall'altro hanno cercato di evitare che la crisi economica e sociale fosse senza uscita”. Tra le misure, difatti, Arcuri si sofferma proprio su quelle in favore del personale sanitario, con gli investimenti per medici ed infermieri.

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