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Covid 19

Vaccino anti Covid, governo approva piattaforma online per distribuire e tracciare dosi

Il governo ha approvato la creazione di una piattaforma online, per procedere speditamente con la campagna vaccinale. Si tratta di una piattaforma informativa nazionale “idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri ha approvato nella notte una piattaforma online per i vaccini anti Covid, che servirà ad attuare in mondo più semplice e veloce la campagna nazionale di somministrazione: "In considerazione della necessità di agevolare l'attuazione del piano vaccinale per la prevenzione del contagio da COVID-19 – si legge in un passaggio del comunicato diffuso da palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri di questa sera – in coerenza con le vigenti disposizioni europee e nazionali in materia di protezione dei dati personali, il Cdm ha approvato nella notte l'istituzione di una piattaforma informativa nazionale idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento".

Tale piattaforma offre anche la possibilità di ‘aiutare' le Regioni e le Province autonome con le "operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, di registrazione delle somministrazioni dei vaccini e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al Ministero della salute".

L'obbligo vaccinale

Ieri, durante le comunicazioni rese alla Camera sul nuovo dpcm anti Covid, il ministro della Salute Roberto Speranza ha ricordato che per il momento non pensa di introdurre l'obbligo vaccinale: "In un clima positivo di dialogo sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricorrere all'obbligo. Per il governo resta comunque fondamentale l'obiettivo dell'immunità di gregge che perseguiamo con ogni energia", ha detto il ministro nell'informativa.

Secondo la tabella di marcia del governo la priorità continua a essere il personale sanitario, le Rsa e gli anziani da 80 anni in su, una fetta della popolazione di circa 6 milioni di persone. Un problema si pone però sulla possibilità di introdurre l'obbligo per medici e professionisti della sanità impiegati in strutture pubbliche: la mancata adesione di queste categorie alla campagna vaccinale potrebbe far mancare l'obbiettivo di avere ospedali Covid free. Una questione aperta che non è stata ancora risolta.

Ieri però il presidente del Veneto Luca Zaia ha rivendicato per i medici la libertà di scelta: "Il rifiuto del vaccino tra gli operatori sanitari? È loro diritto. Punto", ha affermato rispondendo ai giornalisti. "Ma tra il personale sanitario nostro – ha aggiunto – abbiamo un'adesione al 98%. Abbiamo qualche problema nelle Rsa, dove ci sono meno adesioni. C'è opera di coinvolgimento, ma è nelle prerogative dell'operatore non farsi il vaccino", ha concluso.

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