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Vaccini, la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per l’ex ministro Speranza

“In merito a notizie di stampa relative all’iscrizione di Roberto Speranza al registro degli indagati presso la procura di Roma a seguito di alcune denunce in materia di vaccini si precisa che gli atti sono stati inoltrati al competente tribunale dei ministri con contestuale richiesta di archiviazione”. È quanto si legge in una nota del legale dell’ex ministro della Salute.
A cura di Annalisa Girardi
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L'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, sarebbe iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma in seguito ad alcune denunce in materia di vaccini. In merito al caso, però, sarebbe già stata presentata la richiesta di archiviazione. A comunicarlo è stato il legale dell'ex ministro, Danilo Leva. L'avvocato in una nota ha scritto: "In merito a notizie di stampa relative all'iscrizione dell'ex ministro Roberto Speranza al registro degli indagati presso la procura di Roma a seguito di alcune denunce in materia di vaccini si precisa che gli atti sono stati inoltrati al competente tribunale dei ministri con contestuale richiesta di archiviazione".

A dare notizia dell'inchiesta erano stati il quotidiano La Verità e la trasmissione televisiva Fuori Dal Coro. Insieme a Speranza sarebbe iscritto nel registro degli indagati anche l'ex direttore dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini. Gli esposti erano stati presentati da alcuni sindacati della polizia e della Guardia di finanza sui presunti danni dal vaccino anti Covid.

A inizio novembre anche il Senato ha dato il via libera al disegno di legge che istituisce una commissione bicamerale di inchiesta sulla pandemia di coronavirus. "Non abbiamo nulla da nascondere. Sono andato in tribunale a rispondere di quelle che erano le ipotesi, anche accusatorie, che erano state formulate, e ne sono uscito a testa alta, quindi figuratevi se abbiamo qualcosa da nascondere, anzi: noi vogliamo una commissione seria che possa spiegare come e perché ci siamo trovati ad affrontare una pandemia a mani nude dopo anni e anni di governi che hanno tagliato la spesa sanitaria, e in quella condizione ci stiamo ritornando", aveva commentato in quell'occasione in Aula Giuseppe Conte, presidente del Consiglio allo scoppio della pandemia. Speranza, invece, era ministro della Salute.

La commissione dovrà ora esaminare la gestione dell'emergenza sanitaria e le misure introdotte per contrastare la diffusione del virus: i membri, ad esempio, si occuperanno d i analizzare documenti e verbali del governo e degli organismi predisposti per il contrasto del contagio, verificando il rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia.

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