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Covid 19

Vaccini, impennata di prenotazioni, rischio carenza di dosi in attesa delle forniture di agosto

Con il boom di prenotazioni per la somministrazione del vaccino anti Covid rischia di verificarsi un collo di bottiglia: in attesa delle forniture di agosto ci sono poco più di 4 milioni di scorte disponibili da subito, ma per la prima dose alcuni cittadini potrebbero aspettare oltre il 6 agosto, data in cui scatta l’obbligo di green pass.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il vero problema della campagna vaccinale non sono in questo momento le persone che non scaricano il green pass, ma rischiano di essere le forniture di vaccini.

Ieri il commissario all'emergenza Figliuolo ha confermato che si è registrato un incremento delle prenotazioni per i vaccini che va da un +15% a +200%, a seconda delle Regioni: "In Friuli Venezia Giulia abbiamo registrato un +6.000%" ha detto. Nella platea degli over 60, ha aggiunto, "superiamo l'80%. Ne mancano circa 2 milioni e 360 mila su 18 milioni totali. Spesso si tratta di persone che hanno poca dimestichezza con la prenotazione". A incidere positivamente sulla campagna vaccinale è stato il forte appello del premier Mario Draghi, che durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo decreto, con le norme aggiornate sul green pass, ha detto: "Bisogna vaccinarsi, l’invito a non farlo è un invito a morire" – in molte regioni d’Italia si registra un vero e proprio boom di prenotazioni.

Ma ha pesato anche l'obbligo, che scatta dal 6 agosto, di esibire il certificato verde per poter frequentare diversi locali pubblici, come bar e ristoranti al chiuso, palestre, piscine cinema, teatri, spettacoli all'aperto, sale bingo, stadi, congressi e concorsi: per non rimanere tagliati fuori dalla vita sociale molti italiani hanno deciso di prenotare la prima inoculazione del siero anti Covid. Il governo non ha introdotto un obbligo vaccinale, ma ha messo una serie di paletti per accedere ai locali pubblici, spingendo gli indecisi a immunizzarsi.

Quello che però spaventa adesso è la mancanza di vaccini, perché l'effetto green pass come si è visto sta producendo un’impennata di prenotazioni, e potrebbe creare paradossalmente nelle prossime due-tre settimane un problema nelle somministrazioni, in attesa delle dosi previste nel prossimo mese. Per questo i governatori hanno chiesto rassicurazioni sugli arrivi delle dosi programmate. La struttura commissariale ha detto che sono attese ad agosto circa 15 milioni di dosi, nei frigoriferi ce ne sono ancora poco più di 4 milioni, sottolineando che si sta procedendo con 500mila vaccinazioni al giorno, e che sarà possibile mantenere questo standard. Al momento infatti si può contare su una riserva di quasi 2,6 milioni dosi Pfizer e circa 700mila sono Moderna, gli unici farmaci utilizzabili per vaccinare gli under 60, oltre a 850mila di AstraZeneca e 900mila di vaccino Janssen utilizzabili però solo per gli over 60. Il tempo di scarto tra la prenotazione e la somministrazione è di circa 7-10 giorni in molte Regioni, per cui chi deciderà di aspettare ancora potrebbe arrivare al 6 agosto, data in cui scatta l'obbligo di green pass, senza la prima dose.

A che punto è la campagna vaccinale

Secondo le ultime cifre della campagna vaccinale nell'ultima settimana sono stati vaccinati con la prima dose o la dose unica (perché hanno già avuto l'infezione) quasi 350mila under 30, 118mila dei quali giovanissimi tra i 12 e i 19 anni: una crescita tripla rispetto a quella degli adulti tra i 50 e i 69 anni, fascia nella quale si sono vaccinati negli ultimi sette giorni con la prima o unica dose in 124mila. In particolare, nella fascia 12-19, per la quale è autorizzato solo Pfizer, sono 1.232.932 i ragazzi che hanno fatto la prima dose o la dose unica, 117.788 in più rispetto a 7 giorni prima. Tra coloro che hanno tra i 20 e i 29 anni – ai quali è stato somministrato Pfizer, Moderna e anche J&J – l'incremento nell'ultima settimana è invece di 231.180.
Tra i 12 e i 29 anni, dunque, hanno fatto la prima o l'unica dose in 348.968. Numeri bassi, invece, tra i 50-69enni: nell'ultima settimana i 50-59enni che hanno fatto la prima dose o la dose unica sono stati 78.236 mentre nella fascia 60-69 sono 45.652.

E per andare incontro ai giovani il governo ha inserito nell'ultimo decreto un articolo con il quale vengono messi a disposizione 45 milioni per garantire almeno fino al 30 settembre la possibilità di effettuare tamponi a prezzi bassi, in modo da agevolare il tracciamento. Spetterà infatti a Figliuolo, di concerto con il ministro della salute Roberto Speranza, mettere a punto un protocollo con le farmacie e le altre strutture sanitarie per assicurare "la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti" tenendo conto "in particolare dell'esigenza di agevolare ulteriormente i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni".

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