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Vaccini, Draghi contro le Regioni: “Trascurano anziani, inaccettabili differenze su over 80”

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in vista del Consiglio europeo attacca le Regioni sulla gestione del piano vaccinale: “Per quanto riguarda la copertura vaccinale degli over 80, persistono purtroppo importanti differenze regionali che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani”, afferma al Senato. “Tutte le Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal ministero”, aggiunge.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, interviene in Aula al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 25 e del 26 marzo 2021. Draghi lancia un chiaro messaggio alle Regioni sul tema delle vaccinazioni, spiegando che bisogna seguire le indicazioni del ministero della Salute. “Tutte le Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal ministero. In tempo di pandemia, anche se le decisioni finali spettano al governo, sono consapevole che è solo con una sincera collaborazione tra Stato e Regioni che il successo sarà pieno”, spiega il presidente del Consiglio.

Il discorso di Draghi parte dalla sfida del Covid, che ora possiamo vincere grazie a “4 vaccini sicuri ed efficaci. Tre sono già in via di somministrazione, il quarto sarà disponibile da aprile. Ora il nostro obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile. Vorrei che il messaggio di oggi fosse di fiducia a tutti gli italiani. Siamo già all’opera per compensare i ritardi di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media giornaliera è stata quasi di 170mila al giorno, più del doppio che nei due mesi precedenti, nonostante il blocco temporaneo di AstraZeneca, in parte compensate da un aumento delle vaccinazioni con Pfizer”.

L’obiettivo è fare mezzo milione di vaccinazioni al giorno, spiega ancora Draghi. “Accelerare con la campagna vaccinale è essenziale per frenare il contagio, tornare alla normalità ed evitare l’insorgere di nuove varianti – prosegue – Se paragonate al resto d’Europa le cose vanno abbastanza bene. Per vaccini fatti l’Italia è seconda dietro la Spagna, ma l’Ue è indietro rispetto ad altri Paesi come il Regno Unito. Vediamo cosa abbiamo da imparare da quella e altre esperienze. Hanno iniziato due mesi prima, ma lì si utilizza un gran numero di siti vaccinali e un numero importante di persone che somministrano i vaccini. Una volta che abbiamo una logistica efficienti, e la abbiamo, con meno requisiti formali e un maggior pragmatismo, si arriva a una maggiore velocità”.

Il presidente del Consiglio si concentra poi sulle specifiche situazioni delle Regioni e delle categorie vaccinate in Italia: “Procedere spediti è importante, ma è altrettanto cruciale vaccinare prima anziani e fragili. Abbiamo già ottenuto degli importanti risultati: l’86% degli ospiti delle Rsa ha già ricevuto una dose di vaccino e oltre due terzi hanno completato il ciclo vaccinale. Il numero di nuovi casi nelle Rsa è rimasto stabile nonostante un chiaro aumento nella popolazione generale. Per quanto riguarda la copertura vaccinale degli over 80, persistono purtroppo importanti differenze regionali che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani dando priorità a categorie che forse vantano qualche forza contrattuale”, afferma Draghi prendendosela con alcune Regioni.

Draghi assicura che “il governo renderà pubblici tutti i dati sui vaccini, Regione per Regione, categoria di età per categoria di età”. Poi passa al tema dei vaccini in ottica europea, con l’obiettivo di costruire una filiera che possa resistere a qualsiasi shock o problematica: “Abbiamo accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia. La Commissione Ue ha istituito una task force per rafforzare la produzione continentale. Si parla molto di autonomia strategica, ma credo che la prima autonomia strategica sia in fatto di vaccini oggi”. Infine Draghi parla del programma Covax: “Con un virus così insidioso nessuno sarà al sicuro finché non lo saremo tutti. Credo sia necessaria una rafforzata credibilità europea sui vaccini perché si abbia una autentica solidarietà internazionale. Il dispositivo Covax è lo strumento migliore per raggiungere questo obiettivo. Il grande merito di Covax è garantire la distribuzione dei vaccini secondo le effettive necessità dei Paesi e non in base agli interessi economici e geopolitici dei Paesi donatori”.

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