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Ungheria, la presidente si è dimessa dopo aver dato la grazia a un condannato in un caso di pedofilia

La presidente dell’Ungheria, Katalin Novák, ha annunciato le dimissioni dopo le proteste scoppiate nel Paese per la grazia concessa a un condannato in un caso di abusi sessuali su minori.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Ungheria la presidente Katalin Novák si è dimessa ieri a causa delle crescenti pressioni nei suoi confronti a causa della grazia che aveva concesso, nell'aprile dello scorso anno, in occasione della visita di Papa Francesco a Budapest, a un uomo condannato per complicità in un caso di abuso sessuale di minori. L'uomo era il vice direttore di un orfanotrofio di Bicske, vicino a Budapest.

Secondo gli atti del processo, costringeva i bambini a ritrattare le loro testimonianze come vittime di abuso contro il direttore per proteggere il suo superiore, condannato a otto anni di carcere. Il vice direttore era stato condannato a tre anni e quattro mesi. Il premier Viktor Orban, molto vicino a Novák, ha presentato nei giorni scorsi in Parlamento una proposta di emendamento alla Costituzione per evitare che persone coinvolte in casi di pedofilia vengano perdonati in futuro. Katalin Novák ha anticipato il suo rientro a Budapest da un viaggio in Qatar per dimettersi. "Mi dimetto dal mio incarico", ha dichiarato in un discorso ufficiale la capo di Stato riconoscendo di aver commesso "un errore".

"Ho preso una decisione che ha creato confusione e disagio in molte persone. È comprensibile che vi aspettiate una spiegazione", si legge nell'annuncio di dimissioni. "Il potere di grazia è forse il più delicato di tutti", ha affermato Novak. "Lo scorso aprile ho deciso in favore di un provvedimento di clemenza nella convinzione che il condannato non avesse abusato della vulnerabilità dei bambini affidatigli. Mi sono sbagliata", ha ammesso , "perché la decisione e la mancanza di una giustificazione sono state tali da sollevare dubbi sulla tolleranza zero per la pedofilia" da parte delle autorità ungheresi. Su questo "non c'è e non ci può essere dubbio".

"Da ungherese, mi aspetto che il presidente della Repubblica non commetta errori. Se lo fa, occorre affrontare coloro nei confronti dei quali è responsabile, anche rassegnando le dimissioni. Chiedo scusa a coloro che ho offeso e a tutte le vittime che hanno pensato che non fossi dalla loro parte. Ero, sono e sarò sempre dalla parte dei bambini e delle famiglie", ha proseguito Novak. Era diventata presidente nel marzo 2022: è stata la prima donna a occupare la carica, le cui funzioni nel Paese sono prevalentemente protocollari.

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