101 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Turismo, niente sold out ad agosto, calo delle domande per i rincari: penalizzate mete nazionali

Secondo Federturismo non sarà un’estate da tutto esaurito come si preannunciava e gli eventi meteo estremi potrebbero riflettersi sulle prenotazioni di agosto. Ma Santanchè rassicura: “I dati oggi ci parlano di una lieve flessione dei flussi turistici in agosto, ma questo non è che l’ennesima conferma di come il mondo del Turismo e dei viaggi sia cambiato dopo il Covid”.
A cura di Annalisa Cangemi
101 CONDIVISIONI
Immagine

Una frenata brusca per il turismo, con un sensibile calo delle domande, sicuramente al di sotto delle aspettative. I prezzi alti hanno costretto molti italiani a ridimensionare o a rinunciare del tutto alle vacanze estive, perché a loro volta le aziende, colpite dall'inflazione, sono state costrette rivedere i loro prezzi al rialzo. E la domanda ne ha risentito.

Si registra un calo anche del 30% della domanda soprattutto verso alcune destinazioni nazionali. Federturismo, la federazione guidata da Marina Lalli aderente a Confindustria, ha detto che, nonostante la crescita degli arrivi dall’estero (+4% rispetto al 2022), non bisogna aspettarsi il sold out.

Le alte temperature hanno spinto molti a prediligere la montagna (+2%) rispetto alla vacanza al mare, che comunque rimane la prima scelta, ma l’emergenza ambiente ha avuto un impatto consistente. E se le città d’arte italiane reggono l'urto, le destinazioni meno tradizionali stanno registrando un calo significativo delle visite, fino appunto al 20-30%.

Si continuano a preferire le mete nazionali, solo un italiano su tre sceglie l'estero, a volte perché più competitivo come nel caso dell'Egitto o della Tunisia o per affezione verso le isole spagnole e greche. Ma i rincari, che hanno fatto schizzare in alto tariffe degli aerei hanno rallentato la scelta da parte di molti di destinazioni a lungo raggio come Stati Uniti, Caraibi o Seychelles.

A luglio comunque la situazione non è andata male. Nonostante l'inflazione e il rincaro dei prezzi, a parte qualche Regione che ha registrato una significativa contrazione, secondo Federturismo luglio si è comunque chiuso il linea con lo stesso periodo dello scorso anno e per il mese di agosto si prevede nelle principali città d'arte (Roma, Firenze, Venezia e Napoli) un'occupazione camere dell'85% in prevalenza da parte di turisti stranieri: tedeschi, francesi e americani. In generale, le presenze degli stranieri sono aumentate del 4%.

Soggiorni ridotti per il caro prezzi

Un elemento da sottolineare rimane comunque che il caro vita ha comportato per i nostri connazionali la riduzione della durata del soggiorno ad una settimana, la compressione della spesa facendo tornare in auge la vecchia vacanza last minute. "Quanto successo quest'estate – ha dichiarato la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – è un campanello d'allarme che impone a tutti noi una riflessione perché ondate di calore sempre più frequenti e intense potrebbero portare nei prossimi anni a cambiare le abitudini dei turisti, modificando la geografia delle vacanze verso destinazioni più fresche rispetto al sud Europa o a far slittare, soprattutto nel caso della clientela straniera, le vacanze in primavera- autunno".

Ma secondo Assoutenti, pur tagliando le notti fuori casa la spesa per la villeggiatura risulterà più cara rispetto all'anno passato di ben 1,2 miliardi di euro. "I fortissimi rincari dei prezzi nel settore dei trasporto aereo, degli alloggi e dei pacchetti vacanza modificano profondamente le abitudini vacanziere degli italiani – ha spiegato il presidente Furio TruzziA luglio, rispetto allo stesso periodo del 2022, i prezzi dei biglietti per i voli nazionali sono rincarati del 26%, le tariffe di alberghi, motel e pensioni del +17,4%, i pacchetti vacanza del +17%, ristoranti e bar del +6,1%. Se da un lato rimane stabile rispetto al 2022 il numero di cittadini che si concederà una villeggiatura nel periodo estivo, dall'altro la tendenza è quella a tagliare la spesa attraverso una riduzione dei giorni di vacanza".

"Basti pensare che la percentuale di italiani che questa estate potrà permettersi solo un weekend o al massimo tre notti fuori casa, passa dal 4% dello scorso anno al 18% del 2023 – ha aggiunto Truzzi – Ma si riduce fortemente anche la quota di chi trascorrerà fino a 7 notti fuori, dal 63% del 2022 al 56% di quest'anno. E il paradosso è che nonostante si riducano i giorni di villeggiatura, la spesa sarà più alta: le vacanze estive 2023 costeranno agli italiani ben 1,2 miliardi di euro in più rispetto al 2022, seppur con un numero inferiore di notti fuori casa".

Santanchè: "Nessun allarme, i viaggi e il turismo cambiati dopo il Covid"

"I dati oggi ci parlano di una lieve flessione dei flussi turistici in agosto, ma questo – a mio avviso – non è che l'ennesima conferma di come il mondo del Turismo e dei viaggi sia cambiato dopo il Covid". Lo ha scritto su Facebook la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. I dati di agosto "arrivano dopo un luglio che è andato ben oltre le aspettative, superando i dati del 2019, ultimo anno pre-pandemia, sia in termini di presenze che di prenotazioni, con l'Italia che si conferma la nazione più prenotata anche rispetto a competitor come Spagna o Francia. Quindi una leggera flessione è del tutto plausibile. Questo però apre le porte ad un ragionamento più ampio ed a una riflessione che mi riservo di ampliare in futuro", ha aggiunto.

"Se prima agosto era il mese di punta delle vacanze italiane, ora – ha sottolineato la ministra – bisogna guardare al Turismo in un'ottica diversa. Il boom di luglio, ad esempio, evidenzia come, a partire dal Covid, sia cambiato il modo di viaggiare e di vivere il Turismo, e come siano cambiati i periodi di ferie di lavoratori che, spesso in smart-working, vivono oggi esperienze ben diverse rispetto a qualche tempo fa".

Oggi il Turismo "va oltre il modello delle stagioni ed è nostro dovere comprendere e proporre una visione più strutturata e industriale del Turismo, incentrata su una programmazione su otto se non dodici mesi, che promuova pacchetti turistici alternativi e competitivi in un mercato globale come è quello turistico. Dal cicloturismo ai cammini, dal mare alla montagna, dai laghi ai castelli, dai borghi al Turismo esperienziale ed infine al Turismo termale possiamo sostenere il comparto nella costruzione di un'offerta turistica diversificata e completa", ha spiegato Santanchè per poi assicurare: "Il ministero del Turismo è pronto, stando sempre al fianco delle famiglie e degli operatori del comparto, per armonizzare e sostenere il processo di adattamento a un Turismo che muta, cambia e si evolve, com'è naturale che sia, con il passare del tempo".

"I giornali lo chiamano ‘caro prezzi'. Io preferisco chiamarlo ‘mancanza di concorrenza' o ‘effetto Santanchè': il ministro del Turismo messo, non a promozione del Turismo, ma a difesa dei balneari e delle concessioni decennali a prezzi ridicoli". Lo ha scritto su Twitter il segretario e deputato di +Europa, Riccardo Magi, commentando la notizia riportata da "Il Sole 24 Ore".

"Gli stessi balneari che, a costi invariati per loro, spesso aumentano in maniera insensata il costo di lettini e ombrelloni. E i consumatori, che non sono fessi, fuggono dalle spiagge italiane. Questo – ha spiegato – è il prezzo della tutela delle corporazioni, taxi compresi, che l'Italia sta pagando per questo governo indecente che difende gli interessi di pochi a scapito di tutti. E invece che applicare la Bolkestein e mettere a gara le concessioni, fanno la mappatura delle spiagge per mettere sul mercato quelle libere, chiudendo ancora di più spazi di libertà di scelta persino per andare al mare. Purtroppo il -30 per cento di presenze in questa stagione nel Turismo è solo l'inizio: l'approccio autarchico del governo Meloni farà danni a tutti i settori del Paese, specie dove serve più apertura e maggiore concorrenza".

101 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views