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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

Toti ai domiciliari, l’ipotesi dimissioni non è sul tavolo: a che punto è l’inchiesta in Liguria

Dopo il rigetto dell’istanza di revoca della misura cautelare, gli avvocati di Giovanni Toti annunciano che continueranno la battaglia contro i domiciliari fino in Cassazione. E sottolineano che di dimissioni per il momento non se ne parli.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, resta agli arresti domiciliari e gli avvocati annunciano che continueranno la battaglia per la revoca della misura cautelare fino in Cassazione, se necessario. Nel frattempo l'ipotesi dimissioni non è sul tavolo. "Al momento non se ne parla. Prima abbiamo un percorso da fare contro i domiciliari, eventualmente fino in Cassazione", ha detto il legale Stefano Savi al Corriere della Sera, commentando il rigetto dell'istanza di revoca dei domiciliari che aveva presentato.

Insomma, se nelle prime settimane dopo l'arresto di Toti con l'accusa di corruzione l'ipotesi di un passo indietro del governatore sembrava dietro l'angolo, ora l'avvocato dice che di dimissioni non se ne stia nemmeno discutendo. Prima, c'è la questione della misura cautelare, che secondo Savi "deve essere legata a un pericolo concreto di reiterazione di un reato" e siccome la prossima tornata elettorale non arriverà prima del 2025 "mi pare difficile pensare che qualcosa che succederà nel 2025 sia attuale, a meno che non si dica che deve allontanarsi definitivamente dalla politica perché, siccome forse ha commesso un reato, potrebbe sempre commettere reati".

Il legale è quindi tornato sulla cena tenuta ad aprile per finanziare le regionali del prossimo anno: "Quella cena è stata fatta due mesi prima dell'arresto, ci sono andate 600 persone, i soldi sono stati raccolti e tracciati. Tutto è stato fatto alla luce del sole". L'avvocato aveva depositato la richiesta di revoca – o in alternativa una attenuazione, come avrebbe potuto essere l'obbligo di firma – lo scorso 10 giugno: il magistrato però si è espresso in maniera contraria a entrambe le opzioni, decretando che Toti rimanga ai domiciliari.

Infine, per quanto riguarda la possibilità che Toti si presenti nuovamente in interrogatorio davanti al gip, Savi l'ha esclusa sottolineando come il governatore abbia già risposto a tutte le domande ricostruendo i fatti per filo e per segno. Chiaramente, ha aggiunto, se i pm dovessero ritenere necessario u nuovo interrogatorio, Toti sarebbe disponibile a chiarire nuovamente la sua versione. Poi ha concluso: "Se hanno bisogno di altro tempo per indagare, non c'è problema ma devono porre una scadenza ad una misura che così non può essere accettata. L'indagine è praticamente chiusa e non è necessario tenerlo ancora ai domiciliari".

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