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Tasse fisse e stop ai controlli per due anni: la nuova misura allo studio nella delega fiscale

Tasse fisse per due anni e stop ai controlli: nella delega fiscale c’è anche un concordato biennale, destinato alle piccole imprese, che permetterà di stabilire in anticipo (incrociando la marea di dati a disposizione) quanto dovuto alle Agenzia delle Entrate e pagare esclusivamente quello. Se si guadagna di più, tanto meglio: l’importo dovuto non cambierà.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella delega fiscale, arrivata in Senato dopo il via libera alla Camera, c'è anche un concordato di due anni per le piccole imprese, che permetterà loro di sapere in anticipo le tasse da pagare. A trarne vantaggio saranno soprattutto quelle aziende che riusciranno a ottenere margini di miglioramento, su cui non dovranno versare nulla. La misura pensata dal governo, infatti, funzionerebbe così: l'Agenzia delle Entrate utilizza la grande quantità di dati in suo possesso per ipotizzare il reddito lordo di un contribuente per i 48 mesi successivi, per poi stimare l'importo di tasse dovute su quella cifra. L'impresa, da parte sua, pagherebbe esclusivamente quanto supposto dall'Agenzia delle Entrate. Se poi guadagnerà di più, buon per lei: non dovrà comunque pagare le tasse sull'extra e non sarà soggetto a controlli fiscali. L'Iva, invece, sarà applicata in base alle regole ordinarie.

Si tratta chiaramente di una scommessa: se infatti un'impresa guadagnerà di meno, dovrà comunque pagare la cifra pattuita. I dettagli, comunque, sono ancora da definire. Per ora il governo ha delineato solo delle linee guida. Stando a queste, il concordato dovrebbe essere dedicato solo alle imprese più piccole, per cui dovrebbe esserci una soglia di fatturato. Non solo: la maggioranza starebbe anche pensando a un ulteriore criterio, basato sull'affidabilità fiscale delle imprese da coinvolgere, calcolata attraverso i cosiddetti Isa, cioè gli indicatori sintetici di affidabilità, che hanno sostituito i vecchi studi di settore.

Ci sono almeno due milioni e mezzo di partite Iva che sono al momento sottoposte alle pagelle fiscali, ma appunto non è ancora chiaro quante sarebbero toccate dal provvedimento. Che fa gola soprattutto al settore del Turismo, per cui si prospettano miglioramenti nei prossimi anni in termini di ricavi. Ad ogni modo, aderire o meno al concordato sarà una libera decisione del contribuente. Un modo, secondo la maggioranza, anche per combattere l'evasione, che continua a pesare tantissimo sulle casse dello Stato.

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