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Tamponi, aumenta il numero dei test eseguiti: in testa Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna

Ieri è stato registrato un nuovo record, per quanto riguarda i tamponi effettuati: siamo infatti arrivati a 94 mila. Con l’avvicinarsi dell’autunno, quando riapriranno le scuole e molti lavoratori torneranno in ufficio, il governo centrale e le Regioni spingono per eseguire un numero sempre più elevato di test. La Lombardia rivendica di farne il 20% del totale nazionale e il Veneto annuncia un piano da 35 mila tamponi al giorno. In Emilia Romagna si lavora per testare i viaggiatori in arrivo dall’estero e in Lazio si continua a lavorare a un accordo sui controlli con la Sardegna.
A cura di Annalisa Girardi
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Con l'avvicinarsi di settembre, quando riapriranno le scuole e molti lavoratori torneranno in ufficio, e i nuovi focolai in aumento, il governo si prepara ad affrontare l'autunno spingendo su numeri sempre più alti di tamponi effettuati. Ieri è stato registrato un nuovo record, per quanto riguarda i test effettuati: siamo infatti arrivati a 94 mila. A cui vanno poi aggiunti i tamponi rapidi che non figurano nel bollettino del ministero. Di questo tipo solo in Lazio ne sono stati eseguiti circa 2.500: sommandoli a quelli delle altre Regioni si arriva facilmente a 100 mila test giornalieri. Governo e Regioni sono quindi sulla stessa lunghezza d'onda e puntano tutto sulle attività di testing e sul tracciamento dei contatti in modo da isolare nuovi cluster il più tempestivamente possibile.

"Sicurezza significa interventi immediati delle Asl, dei medici, degli infermieri. Tamponi per tutti perché dobbiamo garantire nelle scuole il massimo della sicurezza. Quando c'è un contagio si interviene immediatamente", ha commentato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. E il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha aggiunto: "Vorrei un uso più spregiudicato dei tamponi". In particolare, quattro Regioni si stanno distinguendo per il numero di tamponi eseguiti. E sono tra i territori più colpiti dalla pandemia nel Paese. Si tratta di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Ieri la Lombardia ne ha effettuati 17.964, cioè il doppio di quelli eseguiti il giorno precedente. In Veneto ne sono stati fatti 15.577. In Emilia Romagna e Lazio rispettivamente 10.322 e 10.590.

Gallera: "In Lombardia il 20% del totale dei tamponi". Zaia: "Ne faremo 35mila al giorno".

A quanto ha dichiarato l'assessore regionale al Welfare in Lombardia, Giulio Gallera, dallo scorso 20 agosto solo all'aeroporto di Malpensa sarebbero stati fatti più di 12.200 tamponi. "In Lombardia è stato effettuato quasi il 20% del totale dei tamponi realizzati in Italia. Un dato che conferma come nella nostra Regione stia proseguendo con il massimo sforzo l'attività di screening", ha aggiunto. In Veneto, Luca Zaia, ha spiegato che il piano regionale del Veneto prevede fino a 35 mila tamponi al giorno. "Stiamo testando altre realtà dal punto di vista tecnologico di estrema innovazione sul fronte della diagnostica e daremo informazioni quando saranno testate fino in fondo e soprattutto le avremo acquistate", ha affermato Zaia, visitando il nuovo sistema automatizzato per la processazione dei test nella Regione.

A Bologna tamponi all'Autostazione per chi arriva dall'estero

L'Emilia Romagna si prepara invece a effettuarne circa 20 mila al giorno dal prossimo 28 settembre, quando ripartiranno le attività scolastiche. In questo modo, qualora dovessero esplodere nuovi focolai, questi saranno circoscritti più facilmente. Altissima l'attenzione nella Regione anche ai casi di importazione dall'estero: per questo all'Autostazione di Bologna è stato creato un nuovo punto dell'Ausl pronto a effettuare tamponi su tutti i turisti e i viaggiatori che arrivano nel capoluogo da Paesi extra Schengen. Sempre all'Autostazione è stato inoltre allestito uno spazio dove vengono eseguiti i test sierologici: questi sono riservati agli insegnanti e agli altri operatori scolastici.

I nodi sui controlli tra Lazio e Sardegna

Ieri in Lazio è stato eseguito un numero record di tamponi e test rapidi, oltre 13 mila. Molte delle persone risultate positive negli ultimi giorni sono collegate alla Sardegna: ragion per cui la scorsa settimane le due Regioni avevano posto sul tavolo l'ipotesi di controlli reciproci alle partenze. Un accordo però non è stato ancora trovato. Uno dei nodi sarebbe proprio la questione della reciprocità. E mentre la Sardegna insiste per trovare un'intesa che riguardi tutte le Regioni, dal Lazio commentano: "Fare i test anche per gli imbarchi verso l'isola perché per noi la tutela della salute pubblica viene prima della polemica politica, ponendo in essere azioni concrete, efficaci e tempestive".

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