Tajani: “Israele deve tutelarsi, mai l’atomica all’Iran. Nessun pericolo per gli italiani”

Si è svolta l'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani alle commissioni di Camera e Senato sulla crisi tra Israele e Iran. Nell'audizione il vicepremier ha chiarito la posizione dell'Italia sulla situazione in Medio Oriente dopo l'attacco israeliano contro il programma nucleare di Teheran nella notte tra giovedì e venerdì.
Il governo Netanyahu ha giustificato l'offensiva contro l'Iran come una risposta alla minaccia nucleare iraniana. "Di fronte a una minaccia nucleare non può esservi alcuna ambiguità: l'Iran non può dotarsi di una bomba atomica", ha chiarito il vicepremier rimarcando il diritto di Israele a tutelarsi.
Secondo l'intelligence israeliana infatti, nel giro di sei mesi l'Iran "avrebbe potuto avere 10 bombe atomiche entro sei mesi" e i timori sarebbero stati confermati anche dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica. "Il quadro che emerge è confermato in maniera inequivocabile dal recente rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che ha dichiarato l'Iran in violazione dei suoi obblighi sull'arricchimento dell'uranio", ha detto il vicepremier. Un quadro che conferma "la bontà della linea del governo italiano, che è fermamente contrario a che l'Iran si doti dell'arma atomica, in sintonia con la posizione di partner e alleati".
Davanti alla minaccia atomica nella notte tra il 12 e 13 giugno, Israele ha deciso di lanciare l'operazione ‘Leone nascente', un'azione militare "di vastissima portata che ha visto circa 200 velivoli colpire installazioni nucleari, militari e strategiche in Iran", ha rimarcato Tajani. L'operazione militare israeliano appare destinata a durare "diversi giorni se non settimane", ha aggiunto il vicepremier citando l'omologo israeliano Gideon Sa'ar. Gli attacchi dell'Idf hanno innescato la risposta iraniana, che si è concretizzata "nel lancio di circa 100 droni e oltre 300 missili balistici". La maggior parte è stata intercettata dalla difesa israeliana, "con il supporto di assetti americani", ma almeno cinque missili hanno colpito il territorio israeliano causando almeno tre vittime e decine feriti, ha precisato il titolare della Farnesina.
"A Teheran è stato colpito il quartiere dove si trovano il complesso presidenziale e la residenza della Guida Suprema Khamenei", ha detto il ministro, riferendo esplosioni registrate "nell'area dell'aeroporto di Mehrabad, a Isfahan e a Kermanshah, e sarebbe stata colpita la torre delle telecomunicazioni di Karaj".
L'attacco israeliano all'Iran non era previsto, ma questo non vuol dire che il governo italiano non "contemplato tutte le possibilità". Nelle ultime ore infatti, le opposizioni avevano polemizzato contro l'esecutivo, che poche ore prima dell'offensiva di Tel Aviv aveva escluso uno scenario simile. "Il grave quadro che si stava delineando nella regione, anche a seguito del rapporto della Aiea, è stato al centro dei colloqui che ho avuto giovedì a Roma con il Segretario Generale della Nato Rutte, l'Alto Rappresentante Lallas e i Ministri degli Esti del formato Weimar Plus, che comprende Germania, Polonia, Regno Unito, Francia e Spagna. La valutazione condivisa da tutti, segretario generale della Nato compreso, era certamente quella di un acuirsi delle tensioni nella Regione, senza che ciò lasciasse comunque presagire un attacco ad ore da parte di Israele", ha detto Tajani.
Il ministro degli Esteri ha poi riferito di aver avuto dei colloqui con il presidente della Repubblica di Israele, Isaac Herzog, e con il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese Muhammad Mustafa per affrontare la situazione in Medio Oriente, dove peraltro vivono circa 50mila cittadini italiani. Di questi almeno 20mila si trovano in Israele e 500 in Iran. "Al momento non ci sono state segnalazioni di situazioni critiche", ha assicurato Tajani. "Già nelle prime ore della notte, l'Unità di crisi della Farnesina aveva inviato messaggi informativi personalizzati a tutti i cittadini italiani registrati nei Paesi della regione, attraverso il portale Dove Siamo nel Mondo e l'applicazione Viaggiare Sicuri. Abbiamo aggiornato in tempo reale gli avvisi di sicurezza – ha precisato – per fornire informazioni chiare, affidabili e tempestive ai nostri connazionali all'estero".