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Manovra 2026

Taglio Irpef, la simulazione delle nuove aliquote in Manovra: chi può guadagnare fino a 120 euro al mese

Il taglio dell’Irpef che il governo Meloni vuole inserire nella legge di bilancio per il 2026 farebbe guadagnare specialmente chi guadagna 60mila euro e oltre: si parlerebbe di circa 120 euro al mese in meno di imposte, secondo le simulazioni. Resta da vedere se i soldi basteranno, o se l’esecutivo cercherà di limitare la misura per risparmiare.
A cura di Luca Pons
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Se il governo Meloni riuscisse a inserire nella nuova legge di bilancio la riforma dell'Irpef esattamente come l'ha ipotizzata negli scorsi mesi – seconda aliquota ridotta al 33% ed estesa fino a 60mila euro di reddito – a guadagnarci sarebbe soprattutto chi guadagna oltre 50mila euro (lordi) all'anno; e il beneficio più ampio andrebbe a chi prende dai 60mila euro in su. Questa fascia, infatti, risparmierebbe circa 1.440 euro all'anno di Irpef: si parla di 120 euro al mese. Al contrario, il beneficio per chi è nella fascia di reddito attorno ai 30mila euro dovrebbe accontentarsi di circa 40 euro all'anno.

Cosa vuole fare il governo per tagliare l'Irpef

Attualmente l'Irpef è diviso in tre scaglioni. Il primo si applica ai redditi fino a 28mila euro e impone di pagare il 23%. Il secondo riguarda la parte di redditi che va da 28mila a 50mila euro, e ‘costa' il 35%. Infine l'ultimo, dedicato alla parte di guadagni che superano i 50mila euro, vale il 43%.

L'intento della riforma sarebbe di abbassare l'aliquota di mezzo di due punti, portandola dal 35% al 33%, aiutando quindi i redditi tra 28mila e 50mila euro. Ma non solo: molti nella maggioranza e nel governo hanno anche avanzato l'ipotesi di allargare questa aliquota, includendo tutti i guadagni fino a 60mila euro. Un cambiamento che, come detto, aiuterebbe soprattutto chi ha redditi più alti.

Chi ci guadagna di più: la simulazione per fasce di reddito

A simulare il guadagno collegato alla riforma dell'Irpef è stato il centro studi di Unimpresa, associazione che promuove gli interessi delle aziende. La suddivisione prevista in base al reddito lordo è questa:

  • chi guadagna 30mila euro risparmierebbe appena 40 euro all'anno, poco più di tre euro al mese
  • chi guadagna 40mila euro risparmierebbe circa 240 euro all'anno, un salto importante, per quanto si parli comunque di venti euro al mese
  • chi guadagna 50mila euro risparmierebbe circa 440 euro all'anno, quindi poco meno di 37 euro al mese
  • chi guadagna 60mila euro e oltre risparmierebbe circa 1.440 euro all'anno, ovvero 120 euro al mese

È una differenza significativa, perché il guadagno non verrebbe tanto dal taglio dell'aliquota (dal 35% al 33%), ma dal fatto che ben 10mila euro di reddito in più vengono tassati al 33% invece che al 43%, cioè l'aliquota più alta. Lo stesso guadagno andrebbe a tutti coloro che guadagnano più 60mila euro, a prescindere dal loro reddito complessivo.

Cosa può cambiare nella legge di bilancio 2026

La misura potrebbe costare fino a quattro miliardi di euro all'anno. Una cifra difficile da sostenere, in questa fase, per i bilanci pubblici. Per questo, per questo, è possibile anche che il governo Meloni scelga un compromesso.

Un'ipotesi, ad esempio, sarebbe quella di rinunciare all'estensione dell'aliquota. Via al taglio dal 35% al 33%, ma solo per i redditi fino a 50mila euro: niente da fare per quelli più alti. In questo caso, naturalmente, i risparmi sarebbero identici a quelli già riportati, ma solamente per chi guadagna fino a 50mila euro.

Un'altra possibilità sarebbe quella già sperimentata dal governo con una riforma dell'Irpef precedente, ovvero ‘neutralizzare' i risparmi al di sopra di una certa soglia. Ad esempio: sì al taglio dell'aliquota e anche ad allargarla fino a 60mila euro, ma tutti coloro che guadagnano oltre 60mila euro subiscono automaticamente un taglio delle detrazioni da 1.440 euro. Così, risparmiano quella somma grazie alla riforma ma devono pagarla in più perché hanno meno detrazioni. Le due cose si cancellano a vicenda, lo Stato risparmia e il beneficio della misura resta concentrato solo sui redditi fino a 60mila euro.

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