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Manovra 2024

“Sulla manovra il governo si comporta come fosse nel ventennio fascista”: l’accusa dei 5 Stelle

Il capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, Francesco Silvestri, attacca l’esecutivo a guida Meloni: “Siamo davanti a una manovra blindata, come in un provvedimento del ventennio che disponeva il consenso del governo per porre in votazione gli emendamenti di spesa”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo Meloni si comporta come se fosse nel ventennio fascista. È un'accusa durissima, quella del Movimento 5 Stelle, lanciata dal capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri. L'indicazione di evitare emendamenti alla manovra, arrivata dai ministri e dalla presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio, fa imbestialire le opposizioni, che ora gridano alla dittatura e al Parlamento esautorato. Ironia della sorte, spesso è stata la stessa Giorgia Meloni, dai banchi dell'opposizione, ad accusare governi di diverso colore politico di non tenere minimamente in conto il parere delle Camere nel percorso legislativo.

"Forse non si sta capendo la gravità delle dichiarazioni di un governo che scrive una legge di Bilancio pessima, chiude la bocca ai parlamentari di maggioranza e se la emenda da solo – ha attaccato Silvestri parlando con l'Ansa – Siamo davanti ad una manovra blindata e inemendabile che mortifica il Parlamento, lo manda in soffitta evocando un provvedimento del ventennio, precisamente del 1925, che disponeva il consenso del governo per porre in votazione gli emendamenti di spesa". Poi ha aggiunto: "A questo punto viene da chiedersi se arriveremo all'adozione di un altro provvedimento del periodo fascista per il quale ogni argomento da trattare in Parlamento debba avere il previo consenso del capo del governo".

"Abbiamo chiesto di approvarlo velocemente perché poi abbiamo tante cose da fare, sarà una manovra senza emendamenti di maggioranza", ha annunciato ieri il ministro Salvini. Durissima anche la replica del Partito Democratico, affidata al capogruppo a Palazzo Madama, Francesco Boccia: "Vedremo se sarà vero – ha detto il presidente dei senatori dem – e dubito che i parlamentari di maggioranza accetteranno questo diktat, ma annunciare, come fa Salvini, che non ci saranno emendamenti a questa manovra da parte dei gruppi che sostengono il governo, con la probabile bocciatura di quelli dell'opposizione, ci sembra un colpo pericolosissimo alle più elementari regole della nostra democrazia parlamentare".

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