Stop vitalizio a 10 ex deputati: condannati per “reati gravi”. Ecco chi sono
Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani e Gianmario Pellizzari. Sono i dieci ex parlamentari ai quali l’Ufficio di presidenza della Camera ha deciso di sospendere l’erogazione del vitalizio. Tutti erano stati condannati in via definitiva per reati ‘di particolare gravita oltre i due anni". I nomi – è stato spiegato – sono saltati fuori a seguito di un controllo da parte del ministero della Giustizia, richiesto in maggio dai presidenti delle due Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso, e il cui risultato è stato comunicato dal ministero di via Arenula il 24 giugno scorso. Gli ex deputati che percepiscono l’assegno di mantenimento sono complessivamente 1.548, dei quali 346 ultraottantenni, età al compimento del quale viene eliminata l'iscrizione al casellario giudiziale. A tal proposito va detto che la presidente della Camera ha chiesto alla Cassazione una ricerca di eventuali condanne nei suoi archivi relativi a tali ex onorevoli "over 80".
Di Maio (M5S): "10 sfigati che non avevano nessuno a proteggerli"
La decisione presa dalla Camera però non sembra soddisfare il Movimento 5 Stelle. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio su Facebook ha scritto: “Su 1543 ex deputati che stanno percependo ingiustamente un vitalizio, anche oltre i 3mila euro al mese, solo 10 avranno il vitalizio sospeso. Dieci sfigati che non avevano nessun partito a proteggerli, mentre tanti altri condannati – i cui reati non furono inseriti nella delibera – sono tutti salvi. Quei 10 mi fanno quasi pena”. Di Maio evidenzia anche la problematica riguardo i parlamentari ultraottantenni che “in Parlamento si sono guadagnati una pensione da sceicco! In questa farsa ci sono poi 346 ex deputati con più di 80 anni, tra cui potrebbe esserci anche Totò Riina, di cui il dipartimento della Giustizia non sa nulla sui precedenti penali, in quanto in Italia a chi ha più di 80 anni non viene registrato più nulla sui precedenti”.
