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Spostamenti tra Regioni, ristoranti e coprifuoco: cosa cambia a Natale con il nuovo Dpcm

Coprifuoco alle 22, ristoranti chiusi nel giorno di Natale e Santo Stefano, spostamenti tra Regioni limitati ai residenti e quarantena per chi rientra dall’estero. Ecco le misure che, secondo fonti di maggioranza, il governo si prepara ad approvare nel prossimo Dpcm di dicembre, quello che definirà le norme anti-coronavirus durante le festività natalizie.
A cura di Annalisa Girardi
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Il coprifuoco resta alle 22. E gli spostamenti tra le Regioni sotto Natale saranno permessi esclusivamente ai residenti. Lo affermano fonti di maggioranza al termine della riunione tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capidelegazione dell'area di governo. Si va anche verso la quarantena obbligatoria per chi rientra dall'estero e la chiusura dei ristoranti nel giorno di Natale e Santo Stefano. Il governo, in vista delle festività, sarebbe quindi orientato a mantenere la linea della prudenza prorogando una serie di restrizioni e mettendone in campo di specifiche per il giorno di Natale. Il Dpcm del 4 dicembre dovrebbe anche coprire il giorno di Natale, ma non è detto che per le festività non vengano individuate regole anti contagio specifiche. Lo stop agli spostamenti tra Regioni, in questo senso, potrebbe anche arrivare più tardi del 4 dicembre. Vediamo nello specifico di cosa hanno discusso i vertici della maggioranza, preparandosi ad approvare il nuovo Dpcm di dicembre.

Per prima cosa, non ci sarà alcuna deroga al coprifuoco per la notte della vigilia di Natale o quella di Capodanno. Le scorse settimane si era parlato di uno slittamento del coprifuoco, almeno per questi due giorni, in modo da permettere agli italiani di festeggiare la sera e attendere la mezzanotte. Ma ora il governo frena: dalle 22 alle 6, compresi i giorni festivi, non sarà permesso uscire dalla propria abitazione se non muniti di autocertificazione e solo per ragioni di lavoro, salute o necessità.

Lo scopo è quello di evitare che si creino situazioni di assembramenti che potrebbero favorire nuovi focolai. Per la stessa ragione il governo è orientato verso la chiusura dei ristoranti nei giorni di Natale e Santo Stefano. Le autorità, sia per quanto riguarda le istituzioni che dall'universo scientifico e sanitario, hanno ripetuto che quest'anno bisognerà mantenere un atteggiamento più sobrio a Natale, evitando di incontrare molti amici e parenti. Come si è raccomandato di non organizzare cenoni e veglioni, allo stesso modo si valuta la chiusura dei ristoranti per il pranzo di Natale. Si parla solo del pranzo in quanto in zona gialla i ristoranti potranno restare aperti solo fino alle 18, come accade al momento. In zona arancione resteranno chiusi.  I negozi potranno invece aprire fino alle 21 per evitare in questo modo, con un ulteriore scaglionamento degli ingressi, possibili assembramenti.

Il governo pensa anche alla quarantena per chi rientra dall'estero. Per quanto riguarda invece gli spostamenti tra le Regioni, la maggioranza sarebbe decisa a limitarli esclusivamente ai residenti per Natale. Un altro modo per evitare che il via libera alla mobilità, come accaduto quest'estate, si trasformi in una nuova impennata della curva dei contagi. Si questo punto la discussione sarebbe però ancora aperta. Nella riunione con i capidelegazione, infatti, si starebbero ancora valutando deroghe per le persone con il domicilio in una Regione diversa da quella di residenza e alcuni casi di ricongiungimento familiare.

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