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Speranza: “Se non aiutiamo gli altri Paesi a vaccinarsi, presto arriveranno nuove varianti”

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando della pandemia di coronavirus da Rimini. Non solo vaccini, su cui pesa una “terrificante diseguaglianza”: il ministro ha parlato anche della corsa all’immunizzazione dei giovani e dell’obbligo di Green Pass a scuola, quando dal prossimo 1° settembre cambieranno le regole per insegnanti e collaboratori scolastici.
A cura di Annalisa Girardi
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Dalla prossima settimana, precisamente da mercoledì 1° settembre, entreranno in vigore le nuove regole sul Green Pass, per cui la Certificazione Covid diventerà obbligatoria anche a scuola per insegnanti e collaboratori. Ci sono ancora, però, molte questioni da risolvere, tra oltre 185mila lavoratori che non hanno ancora fatto la prima dose, l'incognita sanzioni e l'ipotesi dei tamponi gratuiti per coloro che non si possono vaccinare. Sull'obbligo di Green Pass, comunque, il governo non torna indietro. "Abbiamo già fatto una norma: c'è una legge vigente che va fatta rispettare", ha tagliato corto il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi al Meeting di Rimini.

L'esempio dei giovani e la "lezione del Covid"

Il ministro, visitando il camper vaccinale dove un ragazzo di 18 anni stava ricevendo la somministrazione, ha aggiunto, definendo i giovani un vero e proprio esempio: "I numeri dei ragazzi sono davvero straordinari. Stanno veramente facendo quello che possono, voglio ringraziarli tutti". Speranza, facendo un bilancio a oltre un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia, ha poi proseguito: "Il Covid ci ha dato una lezione incredibile. Ci ha insegnato che c'è il diritto alla salute. Nel 2020 abbiamo messo in campo 10 miliardi, ora con il Pnrr ci sono 20 miliardi da investire sul Servizio sanitario nazionale. Davanti a questo prezzo enorme che i cittadini hanno pagato al Covid, se c'è qualcosa su cui davvero bisogna mettere risorse è proprio la sanità, il Servizio sanitario nazionale".

E continuando a parlare della "lezione del Covid", il ministro ha sottolineato che "il diritto alla salute è la cosa più importante che abbiamo e dobbiamo difenderlo con il coltello tra i denti". E ancora: "Tra qualche giorno ci sarà in Italia la riunione dei venti ministri della Salute del mondo, e in alcuni di questi Paesi se stai male e non ce la fai sul piano della salute o hai la carta di credito o l'assicurazione oppure non ti curi. Il modello italiano è costruito sul fatto che se una persona sta male va curata indipendentemente dalle proprie disponibilità economiche".

La situazione nel mondo

Parlando poi della situazione globale, il ministro della Salute ha ribadito che se non verrà presto vaccinata l'intera popolazione mondiale, è probabile che insorgano nuove varianti del coronavirus. La corsa ai vaccini, però, continua a lasciare indietro i Paesi più poveri: "Non possiamo immaginare che attorno ai vaccini si consumi una terrificante disuguaglianza, per cui il vaccino non è un diritto di tutti, ma un privilegio di chi lo può acquistare. È sbagliato sul piano etico e dei valori fondanti della nostra Carta costituzionale, ma credo che sia anche sciocco sul piano dei nostri interessi, perché non ci salviamo da soli. Se non aiuteremo tutti i Paesi del mondo a vaccinarsi, molto presto arriveranno altre varianti ancora più difficili con cui dovremo fare i conti".

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