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Speranza: “Quarta dose non per tutti, solo ai fragili: ma serve decisione europea”

Bisogna restare con i piedi per terra, perché la pandemia è ancora in corso. Mascherine al chiuso? Per ora vanno portate, a fine mese il governo deciderà sulla base dei dati scientifici. Sono le parole del ministro Speranza nel giorno dopo la scadenza dello stato di emergenza.
A cura di Annalisa Girardi
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Non c'è più lo stato di emergenza, ma questo non vuol dire che la pandemia sia finita. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite questa mattina a Radio Anch'io su Rai Radio 1: "È un errore pensare che con la fine delle stato di emergenza ci mettiamo definitivamente alle spalle un virus che ancora circola – commenta Speranza – Da oggi cambia la gestione della pandemia non sarà più di tipo straordinario ma riportata su binari di ordinarietà e ce lo possiamo permettere perché abbiamo tassi di vaccinazione molto alti e farmaci retro virali efficaci. Lo facciamo rimanendo con i piedi per terra perché la pandemia è ancora in corso".

Insomma, dice il ministro, non esiste un pulsante off che ci permetta di metterci definitivamente alle spalle gli ultimi due anni, dovremmo ancora fare i conti con la pandemia. "Dobbiamo ancora tenere alta l'attenzione: faccio un appello alle tante persone che hanno fatto le due dosi ma non ancora la terza, a farla allo scadere dei quattro mesi dalla seconda", prosegue il ministro invitando tutti a prenotare la dose booster il prima possibile.

Per quanto riguarda invece la quarta dose, Speranza afferma che al momento questa non sia prevista per tutti: "C'è una discussione in corso, al momento non è prevista per tutti. Io sto favorendo questa discussione soprattutto a livello europeo, perché non ci siano decisioni divergenti tra i diversi Paesi, su una quarta dose per la popolazione più fragile. Stiamo parlando non solo degli immunocompromessi per cui la quarta dose è già raccomandata e si può già fare, ma anche per le persone più anziane". Si parla di persone oltre i 70 o 80 anni: "Ci sono ipotesi diverse su cui ragionano diversi Paesi. Io ho chiesto alla Commissione europea di darci un'indicazione univoca perché non ha senso che a Berlino si dica 70 anni e a Parigi si dica 80 anni. Siamo una comunità e abbiamo bisogno di fare una scelta condivisa. Quando si parla di quarta dose, non si parla di quarta dose per tutti ma solo per le fasce più fragili".

Il ministro conclude quindi parlando delle mascherine, che dovranno essere obbligatoriamente indossate ancora nei luoghi chiusi fino al 30 aprile. "Le mascherine al chiuso le riteniamo ancora molto importanti e preziose in una fase come questa, di alta incidenza, la circolazione del virus è ancora molto significativa. Abbiamo avuto 70mila casi, 80mila, qualche giorno fa quasi 100mila casi in 24 ore, quindi la mascherina è uno schermo di protezione ancora decisivo", sottolinea Speranza. Per chiudere dicendo che una decisione per le regole estive verrà presa a ridosso del 30 aprile: "Al chiuso è obbligatoria in questo momento fino al 30 aprile. Come abbiamo sempre fatto, valuteremo l'andamento epidemiologico e decideremo come comportarci. Ma io oggi dico che la mascherina è uno strumento ancora essenziale per contrastare il virus".

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