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Covid 19

Speranza firma l’ordinanza, le Regioni che tornano in zona bianca da lunedì 7 marzo

Il ministro della Salute ha firmato una nuova ordinanza che riporta in zona bianca due Regioni e una Provincia a partire da lunedì prossimo, il 7 marzo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La situazione epidemiologica sta continuando a migliorare, settimana dopo settimana. I casi Covid diminuiscono, gli ospedali si svuotano e – poco alla volta – anche le Regioni tornano in zona bianca. Il sistema a colori – che ricordiamo, sarà cancellato ufficialmente il 31 marzo – è d'altronde uno specchio del contagio e della pressione sulla struttura sanitaria. Dopo il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di questa mattina, che ha confermato appunto il miglioramento generale, il ministro Speranza ha firmato una nuova ordinanza che riporta alcune Regioni in zona bianca, mentre nessuna vede peggiorare la propria situazione e – di conseguenza – scurirsi il proprio colore. Ma vediamo la cartina dell'Italia nei dettagli.

I colori delle Regioni dalla prossima settimana

Alla luce dei dati della Cabina di Regia, Abruzzo, Piemonte e Provincia autonoma di Trento passano in area bianca, fanno sapere dal ministero della Salute. In questo modo, da lunedì 7 marzo, la situazione in Italia sarà la seguente: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lombardia, Piemonte, Province autonome di Trento e Bolzano, Umbria e Veneto in zona bianca; Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta in zona gialla.

Cosa cambia tra zona gialla e bianca, le regole e le restrizioni

Di fatto, tra le due zone, non cambia praticamente nulla. I colori, oramai, sono semplicemente lo specchio degli indicatori epidemiologici, che rilevano una situazione peggiore nelle Regioni in zona gialla. In ogni caso, sia in bianco che in giallo, tutto l'impianto è ormai basato sul green pass base e su quello rafforzato. Grazie alle certificazioni verdi, infatti, ormai è possibile fare praticamente qualsiasi cosa. Certo, a patto di essere vaccinati o guariti dal Covid o – per determinate attività – di aver effettuato un tampone con esito negativo.

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