Sondaggi politici, quasi un italiano su due è pronto ad arruolarsi in caso di necessità

Secondo un sondaggio commissionato dal ministero della Difesa, e condotto dall'istituto Piepoli, e pubblicato dal Quotidiano Nazionale, quasi un italiano su due pronto ad arruolarsi in caso necessità.
Il sondaggio nasce probabilmente anche dal fatto che in questi ultimi giorni si è discusso molto della proposta della Lega, che prevede la creazione di 10mila riservisti, da chiamare in servizio in caso di necessità. La proposta della riserva ausiliaria è appoggiata dal ministro della Difesa Crosetto, che ha sostenuto più volte in passato l'idea di dare un supporto alle Forze Armate, il cui organico si aggira intorno alle 160mila unità (dopo l'ultima revisione stabilita da Crosetto), tra Esercito, Marina e Aeronautica, a cui si sommano i poco più di 100mila carabinieri.
Cosa dice il sondaggio Piepoli commissionato dal ministero della Difesa
Quasi un italiano su due sarebbe disposto ad arruolarsi e indossare la divisa in caso di estrema necessità. Il dato quanto emerge dal sondaggio commissionato dal ministero della Difesa all'Istituto Piepoli. Dall'indagine, condotta su un campione rappresentativo di 500 cittadini maggiorenni, emerge che il 44% degli intervistati si dice pronto a entrare nelle Forze armate in caso di emergenza.
La disponibilità al sacrificio risulta tuttavia più marcata in occasione di disastri naturali (72%) e pandemie (65%), rispetto a un eventuale conflitto armato (30%). La fiducia nel ministro della Difesa, Guido Crosetto, si attesta al 43%, in crescita di quattro punti rispetto alle rilevazioni precedenti. Il 51% valuta positivamente il suo operato, un dato che l'istituto Piepoli collega alla posizione equilibrata assunta dal ministro sull'Ucraina e al sostegno alle trattative di pace.
Il sondaggio evidenzia anche un forte senso di identità nazionale: il 75% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza legato all'Italia, con picchi dell'85% tra le persone di età superiore ai 55 anni.
In tema di spesa militare, il 45% è favorevole all'aumento del budget per la difesa al 2% del Pil, come richiesto dalla Nato, con un consenso più marcato (56%) tra i giovani tra i 18 e i 34 anni. In questa fascia d'età, il 49% manifesta anche un interesse specifico per la cybersicurezza, alla luce dei recenti attacchi informatici registrati in Europa. I
Infine, mentre l'80% degli italiani sarebbe disposto a sacrificarsi per la propria famiglia, solo il 29% lo farebbe per la patria. La connessione tra difesa nazionale e protezione individuale è riconosciuta dal 49% degli intervistati.