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Sondaggi politici, gli italiani sono d’accordo con la stretta anti-Covid

Secondo un sondaggio di Termometro Politico per la maggior parte dei cittadini se ci troviamo a fare i conti con una terza ondata di contagi è soprattutto a causa del comportamento incosciente di troppi cittadini, che non rispettano le norme di sicurezza e prevenzione. Il 26% degli intervistati sostiene invece che la responsabilità sia delle autorità, che non riescono a svolgere un tracciamento adeguato e hanno disposto di troppe riaperture.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha annunciato una stretta alle misure anti-contagio e alle restrizioni attualmente in vigore, a fronte di una nuova impennata di contagi da coronavirus. È alto l'allarme per la terza ondata e secondo la maggior parte dei cittadini se ci troviamo a fare i conti con numeri del genere è soprattutto a causa del comportamento incosciente di troppi cittadini, che non rispettano le norme di sicurezza e prevenzione. Lo afferma un sondaggio di Termometro Politico che sottolinea come sia il 37,9% degli intervistati a pensarla in questo modo. Per il 32,9%, invece, non è colpa di nessuno, in quanto è normale che i contagi vadano a ondate e quindi anche la terza era inevitabile. E ancora, il 17,8% ritiene che la responsabilità per questo nuovo aumento di positivi sia delle autorità, che non riescono a svolgere un tracciamento adeguato. Infine, anche l'8,2% dà la colpa alle autorità, ma al fatto che queste abbiano disposto di troppe aperture.

Per quanto riguarda i provvedimenti anti-Covid, il 24,2% degli italiani pensa che sarebbe necessario un lockdown totale per alcune settimane. Il 27,3%, invece, crede che istituire una zona rossa generalizzata solo nel weekend sia un giusto compromesso. Per il 16% la divisione in zone che c'era prima del nuovo decreto (quindi si intende inclusa anche la zona gialla) era la giusta strategia per combattere l'epidemia. Il 29,9% degli intervistati, infine, sostiene invece che servano più aperture, in quanto misure così restrittive causano troppi danni economici e alla libertà personale.

Sulla campagna vaccinale, invece, i cittadini sembrano essere abbastanza d'accordo sul fatto che si velocizzerà nei prossimi mesi. Ma se per il 40% degli intervistati sarà Mario Draghi che riuscirà ad accelerarla, per il 38,9% sarà solamente merito delle maggiori dosi in arrivo e non del presidente del Consiglio. Il 16,4%, invece, non crede che la somministrazione dei vaccini sarà più rapida nelle prossime settimane.

E infine, per quanto riguarda le intenzioni di voto: la Lega rimane il primo partito al 23,9%, seguita dal Partito democratico al 19,2%. Al terzo posto nella classifica delle maggiori forze politiche troviamo Fratelli d'Italia, anche se in calo, al 18,5%. Cresce invece il Movimento Cinque Stelle, al 15,7%, mentre Forza Italia scende al 5,9%. Italia Viva è al 3%, appena sulla soglia di sbarramento.

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