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Sondaggi politici, crescono ancora Pd e Fratelli d’Italia, scende la fiducia in Draghi

Secondo l’ultima rilevazione di Termometro politico continua il testa a testa tra Fratelli d’Italia e Partito democratico, mentre sempre meno italiani hanno fiducia in Draghi.
A cura di Giacomo Andreoli
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Continua il testa a testa, ma stavolta crescono entrambi i partiti. Fratelli d'Italia e Partito democratico continuano a contendersi la leadership tra le formazioni politiche che possono collezionare più voti alle prossime elezioni. Secondo l'ultimo sondaggio di Termometro Politico, oggi il partito di Giorgia Meloni sarebbe in testa con il 22,5% dei consensi (in crescita di uno 0,2% rispetto a una settimana fa), mentre il competitor di centrosinistra è stimato al 22,2% (con un progresso sempre dello 0,2%).

Aumenta così il distacco rispetto alle altre forze politiche. Al terzo posto la Lega perde lo 0,1% e scende al 17,3%. La stessa variazione, ma al contrario, si registra per il Movimento 5 stelle, stimato al 13,2%. Cala poi Forza Italia, passando dal 7,6% al 7,4%. Più in basso c'è la federazione tra Azione e +Europa, che ad eventuali elezioni otterrebbe il 4,2%.

Tra i partiti minori, invece, calano i Verdi (dal 3% al 2,8%), mentre continua a crescere Italexit di Gianluigi Paragone. Il partito euroscettico oggi è stimato al 2,6% (salendo dello 0,1% rispetto a sette giorni fa). Nelle ultime posizioni Italia Viva (al 2,3%) e il Partito comunista (stimato all'1%). Tutti gli altri partiti assieme valgono il 4,5% dei consensi.

Con questi dati una ritrovata alleanza di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e centristi) alle prossime elezioni otterrebbe circa il 48% dei voti, contro il 40% del centrosinistra (PD, M5s, Verdi, Sinistra Italiana e Mdp-Art.1). Le forze liberali, invece, totalizzerebbero il 6,4%. Nemmeno un'eventuale alleanza tra quest'ultime e il centrosinistra, quindi, riuscirebbe sulla carta a pareggiare i consensi del centrodestra. Si riduce, poi, la fiducia degli italiani nel premier Draghi: ora è al 41,1%, contro il 42% di sette giorni fa. Solo quattro italiani su dieci, quindi, appoggiano l'operato del presidente del Consgilio.

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