Sondaggi politici: chi guadagna voti e chi invece rallenta tra i partiti

Mentre il 2026 si avvicina i sondaggi settimanali di Termometro Politico offrono una fotografia preziosa di come cambia, settimana dopo settimana, l'umore degli elettori italiani. Nella rilevazione condotta tra il 23 e il 29 novembre scorsi, il quadro che emerge è quello di un panorama ancora fortemente frammentato, dove nessuna area politica appare davvero compatta e ogni partito sembra muoversi ancora in un equilibrio costante tra piccoli progressi e leggere flessioni. All'interno di questa apparente instabilità, però, iniziano a delinearsi alcune tendenze interessanti, segnali che potrebbero influenzare gli scenari dei prossimi mesi.
Centrosinistra: piccoli segnali di ripresa
Il Partito Democratico sembra tentare un lieve recupero, tornando al 21,7% dopo settimane più difficili; nonostante il rialzo, resta ancora ben sotto i valori precedenti all'estate, segnalando che il percorso verso una piena ripresa del consenso è ancora lungo. Anche il Movimento 5 Stelle mostra un piccolo risveglio, attestandosi al 12,5%, tornando ai livelli di metà ottobre. Alleanza Verdi e Sinistra, invece, consolidano la loro posizione al 6,5%, uno dei valori più alti degli ultimi mesi. In sintesi, il centrosinistra prova a ritrovare terreno, ma deve ancora convincere una parte consistente dell'elettorato.
Centrodestra: leadership solida ma non immutabile
Sul fronte opposto, Fratelli d'Italia registra una leggera flessione, scendendo al 30,1%; una perdita contenuta, certo, ma significativa perché arriva dopo mesi di forte stabilità: un segnale che, pur restando nettamente primo partito, anche la formazione guidata da Giorgia Meloni non è del tutto impermeabile alle dinamiche del dibattito pubblico; nulla di paragonabile a un calo strutturale, ma abbastanza per evidenziare che il consenso, anche quando è ampio, richiede manutenzione costante. Accanto a FdI, Forza Italia continua invece a ritagliarsi un ruolo sempre più visibile all'interno della coalizione; il partito cresce infatti al 9%, confermando una tendenza positiva che va avanti da diverse settimane: un risultato che segnala come l'elettorato moderato stia guardando con crescente interesse alla proposta politica degli azzurri, percepiti come un elemento di equilibrio all'interno del centrodestra.
La Lega, pur segnando un leggero rialzo all'8,3%, resta comunque sotto i livelli che aveva storicamente occupato negli anni passati; il partito di Salvini continua quindi a muoversi entro margini piuttosto stretti, alla ricerca di un'identità e di uno spazio politico che gli permettano di recuperare quel consenso che oggi sembra indirizzarsi altrove, sia verso FdI sia verso FI.
Nel complesso, il centrodestra rimane nettamente in testa, ma il quadro non è immobile: la leadership di Fratelli d'Italia resta salda ma non incontestata, Forza Italia trova nuova linfa, e la Lega prova a mantenere una posizione che le consenta di contare nei futuri equilibri della coalizione. Un mosaico fluido, che potrebbe però ancora evolvere nei prossimi mesi man mano che si avvicinano nuove scadenze politiche e si acuisce il confronto con l'opposizione.
I piccoli partiti: tra stabilità e difficoltà
Al centro della scena politica, +Europa si mantiene stabile all’1,7%, mentre Azione e Italia Viva perdono terreno, scendendo rispettivamente al 2,5% e al 3,2%. Questi numeri evidenziano come i partiti minori fatichino ancora a ritagliarsi spazi significativi, mentre le dinamiche principali continuano a essere dominate dai grandi poli di centrosinistra e centrodestra.